La strategia tradisce Alonso, in Canada triunfa Hamilton

ROMA – Una cavalcata finale impressionate per riassaggiare le emozioni vissute cinque anni fa a Montreal dove vinse per la prima volta in carriera. Sorride e ringrazia tutti Lewis Hamilton dopo il trionfo nel Gran Premio del Canada, gara che lo lancia in testa alla classifica piloti davanti a Fernando Alonso e Sebastian Vettel, colpevoli d’aver sbagliato strategia e volati giù dal podio, spinti via dalla Lotus di Romain Grosjean e dalla Sauber di Sergio Perez.

Troppo veloce e inaspettato il calo di prestazione delle gomme per permettere allo spagnolo della Ferrari di arrivare primo sotto alla bandiera a scacchi: l’asturiano in testa fino a sei giri dal termine scivola al quinto posto superato anche dal campione del mondo della Red Bull che decide in extremis di fare il secondo pit-stop, rivelatosi la scelta più azzeccata. L’altro ferrarista Felipe Massa comincia bene ma tradito subito da un testa coda chiude decimo, mentre perla Mercedesdi Miachael Schumacher un’altra corsa da lasciare nel cassetto degli oggetti da dimenticare. Il tutto in un Gran Premio, per una volta senza incidenti di rilievo e senza safety-car, che quando il semaforo si fa verde non vive grandi sussulti, con le monoposto di testa capaci di mantenere le posizioni di partenza guadagnate in qualifica. E così sul circuito cittadino di Montrealla Red Bulldi Sebastian Vettel, che scattava dalla pole, schizza in testa tenendo dietrola McLarendi Lewis Hamilton ela Ferraridi Fernando Alonso. Quinta l’altra Rossa di Felipe Massa che al secondo giro riesce a superare con facilitàla Mercedesdi Nico Rosberg.

Sembra l’inizio di una bella gara per il pilota brasiliano che appare in grande giornata, ma al sesto giro la sua F2012 perde il posteriore e va in testa coda alla curva uno scivolando fino alla 12ª posizione. La prima vettura a fermarsi per cambiare le gomme èla Red Bulldi Vettel al giro 17, dopo un giro si ferma anche Hamilton che al ritorno in pista si ritrova davanti al campione del mondo. Alonso aspetta ancora due giri per mettere le soft e accumulare un margine che gli permetterà di ritrovarsi davanti sia a Hamilton che Vettel. Lo spagnolo con gomme fredde cerca di resistere all’assalto della McLaren dell’inglese di colore che riesce a riprendersi la testa della gara ai danni dello spagnolo della Ferrari grazie all’uso dell’alettone in rettilineo. Si va avanti così per numerosi giri con Hamilton che si diverte a fare l’elasticò alternando un giro veloce ad un giro di controllo, tenendo dietro in sicurezza il duo degli inseguitori formato da Alonso e Vettel.

Nelle retroviela Lotusdi Raikkonen ela Sauberdi Perez non si fermano facendo da tappo al trenino guidato dalla Red Bull di Webber alla ricerca del quarto posto.La Ferraridi Massa è costante risalendo fino alla sesta posizione, quella conquistata nelle qualifiche, mentre ancora una gara anonima perla Mercedesdi Michael Schumacher ben lontano dalla top ten. Il tedesco non é mai protagonista finendo la sua gara al giro 46 per un problema alettone posteriore. Quando mancano più di venti giri alla bandiera a scacchila Ferraridi Alonso comincia a spingere forte distanziando Vettel e avvicinandosi alla McLaren di Hamilton leader della corsa. Lo spagnolo gratta millesimi ad ogni tornata fino al giro 51 quando Hamilton decide di cambiare le gomme rimettendo le soft.

Il primo pilota di colore della storia della Formula 1 si ritrova terzo all’uscita dalla pit-lane, mentre Alonso e Vettel non si fermano cercando di arrivare fino in fondo con una sola sosta. La mossa del duo Vettel-Alonso non riesce perchéla McLarendi Hamilton con gomme nuove si lancia ad un inseguimento che a sei giri dalla fine lo porta in testa alla gara (é il settimo vincitore diverso in sette gare dall’inizio della stagione) e contemporaneamente anche al comando del Mondiale piloti. Vettel con pneumatici ai minimi termini cede di schianto, fa passare Hamilton e vola ai box per il secondo pit e la quarta posizione che lo aspetta. Alonso non si ferma fino alla bandiera a scacchi ottenendo invece della vittoria sperata una magra quinta piazza, tradito questa volta non dalla F2012, mai competitiva come ieri, ma dalla strategia e dal degrado delle gomme.

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