Ucciso connazionale a Puerto La Cruz, dodici arresti

CARACAS – Almeno una dozzina di persone sarebbero state arrestate dagli inquirenti che indagano sull’assassinio del connazionale lucano Francesco Luisio Michielli, di 69 anni. Da mesi ormai i parenti di Michielli lamentavano la scomparsa del connazionale. Ma solo qualche giorno fa sono stati informati della sua morte. Questa sarebbe avvenuta nell’agosto scorso. Il connazionale è stato ucciso con delle coltellate alla testa nella sua casa di Barcelona, dove  si presume vivesse da solo.

Originario di Spinoso, in provincia di Potenza, Francesco Luisio Michielli, decise di lasciare l’Italia anni or sono per stabilirsi in Venezuela. Aveva appena 15 anni quando emigrò. 

Delle indagini sono stati incaricati gli uomini della scientifica di Puerto La Cruz. Tra le persone attualmente in stato di fermo vi sono la figlia adottiva di Michielli, e sua madre. Entrambe le donne, stando ai primi risultati delle indagini, sarebbero implicate nell’omicidio del lucano. Arrestati anche alcuni complici. Questi sarebbero operai del cimitero di Barcelona e dipendenti di una agenzia funebre. Michielli sarebbe stato sepolto senza i permessi legali.

Il fratello di Michielli, Tonino, ha ricorda alla “Gazzetta del Mezzogiorno” gli ultimi dialoghi telefonici con il parente:

«Aveva due officine in cui realizzava guarnizioni meccaniche. L’ho sentito all’inizio dell’estate scorsa e mi raccontava dei gravi problemi legati alla delinquenza. Davanti casa sua avevano appena rubato cavi elettrici e c’erano difficoltà sulla linea. Più volte l’ho sollecitato a tornare in Italia per fuggire dal caos del Venezuela ed in effetti lui pensava di poterlo fare. Una volta qui – ha proseguito Tonino -, l’intenzione era di comprare una casa in campagna. Spesso l’ho esortato a non parlare troppo delle sue vicende personali e di lavoro, ma era sin troppo espansivo e da quelle parti non porta bene. So che possedeva anche una casa al mare, oltre che quella nel centro di Barcelona, e un cane che stava con lui. Ora attendiamo altre notizie dal Venezuela, dove le indagini stanno andando avanti».

Lascia un commento