Evo Morales nazionalizza la rete elettrica

LA PAZ – Il presidente della Bolivia Evo Morales, sulle orme di Cristina Fernandez de Kirchner, ha annunciato la volontà di completare la nazionalizzazione dell’industria dell’elettricità, prendendo il controllo della rete elettrica, attualmente gestita da una compagnia sussidiaria della spagnola Red Eléctrica Corporación SA. Morales ha ordinato alle truppe di prendere il controllo delle installazioni della compagnia. La presa del 74% della rete elettrica di proprietà della compagnia spagnola darà al governo il controllo dell’80% dell’industria elettrica nazionale. Due anni fa, il governo boliviano ha già assunto il controllo sugli impianti di generazione dell’elettricità e sulla vendita alle utenze. La giustificazione all’invasione dei militari nella sede di Cochabamba, è il fatto che la società (e il suo predecessore Union Fenosa) hanno investito negli ultimi 16 anni “appena 81 milioni di dollari, una media di cinque milioni l’anno”. Nel decreto che Morales ha letto pubblicamente, il Governo si impegna a contrattare una “impresa indipendente” per fissare il valore dell’esproprio con un termine di 180 giorni utili. Sembra quindi la fine dell’epoca delle privatizzazioni iniziata negli anni ‘90. Sulla spinta del Fondo Monetario internazionale, i Governi erano stati costretti, anche a causa di evidenti inefficienze nei diversi settori, a vendere gran parte delle risorse strategiche a investitori esteri (a prezzi giudicati troppo bassi da molti esperti).

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