Allarme droga nel mondo, la Santa Sede ricerca strategie

Le vie della droga
Le vie della droga

CITTA’ DEL VATICANO. – L’escalation nella diffusione delle droghe in tutta Europa e nel mondo. I loro effetti “nefasti” sulla psiche. I crescenti profitti della criminalità. L’epidemia globale delle “nuove dipendenze”, tra cui quelle da gioco d’azzardo, sesso, pornografia, internet.

Sono tutti fenomeni che allarmano profondamente la Santa Sede, che alla ricerca di nuove strategie per la prevenzione e la lotta all’uso di droghe e alle dipendenze, in quanto “ostacolo allo sviluppo umano integrale”, dedica una Conferenza internazionale di tre giorni (29 novembre-1 dicembre), nell’Aula Nuova del Sinodo, con esperti da numerosi Paesi.

“Papa Francesco ha ribadito, in varie occasioni, che la piaga del traffico di droga, favorisce la violenza e diffonde i semi della sofferenza e della morte, e per questo richiede un atto di coraggio da parte della società”, spiegano i promotori. Ed è “con l’obiettivo di contribuire alla comprensione e alla ricerca di risposte appropriate a questo fenomeno” e di proporre “un’analisi e un’azione serie”, che il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale ha organizzato la Conferenza, che “vuole dare una risposta all’appello del Santo Padre alla lotta contro i narcotici e una dimostrazione dell’impegno della Chiesa nel contrastare il problema delle dipendenze”.

Si tiene conto “delle conseguenze nefaste che la droga provoca sull’equilibrio psichico, sulla vita familiare e sulla vita personale e sociale dei giovani e degli adulti che ne fanno uso”, e del fatto che, secondo il World Drug Report 2017, “si stima che 250 milioni di persone, cioè circa il 5% della popolazione adulta mondiale, ha assunto droghe almeno una volta nel 2015”.

Ancora “più preoccupante” è che “circa 29,5 milioni di questi consumatori di droga, ovvero lo 0,6% della popolazione adulta mondiale, soffre di disturbi legati al suo consumo”. Al giorno d’oggi, comunque, “ci troviamo di fronte a uno scenario di dipendenze completamente diverso rispetto al recente passato”. Le droghe, secondo gli osservatori vaticani, “sono diventate un prodotto di consumo, presentato come adatto all’uso quotidiano, a situazioni di svago e addirittura al conseguimento del benessere”.

E se “il consumo di cocaina è associato a una maggiore crescita di quello di eroina”, e se si moltiplicano “nuove sostanze psicoattive (Nps) e intossicanti, disponibili a basso costo e in forma anonima sul mercato online”, “la droga da sballo più consumata abitualmente resta, tuttavia, la cannabis”. Ma non basta. La dipendenza da internet, dalla pornografia e dal sesso, così come il gioco d’azzardo patologico, “sono da tempo un flagello dilagante che diversifica ulteriormente le dipendenze”.

E in tale quadro, grazie anche all'”indifferenza” e alle “complicità indirette” al fenomeno, “prevalgono soluzioni di emergenza piuttosto che una cultura della prevenzione capace di avere obiettivi, mezzi e risorse per garantire coerenza e stabilità nell’affrontare tali problemi”. Non mancano insomma, secondo gli esperti vaticani, “le lacune nella pianificazione, nelle politiche e nelle strategie di lotta al fenomeno”.

Ecco allora che la Conferenza riunisce esperti da tutto il mondo, organizzazioni internazionali interessate, specialisti provenienti dalle Chiese locali e quanti operano nei centri di riabilitazione, “per analizzare i complessi ambiti dell’uso e traffico di droga, così come le altre dipendenze, imparando dalle diverse esperienze e dalle pratiche migliori, sulla prevenzione, lotta, trattamento e riabilitazione”.

(di Fausto Gasparroni) (ANSA)

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