Putin abbraccia Orban: “Sui migranti l’Ue sbaglia”

Orban al Cremlino ricevuto da Putin
Orban al Cremlino ricevuto da Putin . Archivio.(Archivio. Epa)

MOSCA. – Vladimir Putin abbraccia Viktor Orban. L’euroscettico premier ungherese è tornato a bussare alla porta del Cremlino pochi giorni dopo la sonora batosta presa al Parlamento europeo per la minaccia alle fondamenta dello stato di diritto. A Mosca lo zar gli ha riservato l’attesa accoglienza da “amico”: parole di sostegno, appoggio politico, collaborazione economica e, soprattutto, nel settore energetico.

E soprattutto gli ha dato sponda sul tema dei migranti, criticando di fatto la politica europea che, secondo lui, incoraggia gli arrivi. “Se gli dai il benvenuto, con incentivi e altro, i migranti continueranno ad arrivare. Ma sta all’Europa decidere come comportarsi, è tutta una questione politica”, ha spiegato Putin al premier nazionalista ungherese, che della chiusura delle frontiere ha fatto il suo cavallo di battaglia.

“Qui – ha detto lo zar riferendosi alla Russia – vengono migranti da paesi ex sovietici, che sanno il russo, conoscono la nostra cultura ed è più facile che si integrino, mentre in Europa arrivano persone da culture diverse”. “L’Ungheria è senz’altro uno dei nostri partner chiave in Europa”, ha poi rimarcato il presidente russo.

Altrettanto cordiale la risposta del premier magiaro, in prima fila per la cancellazione delle sanzioni Ue contro la Russia: “Non possiamo dire che verso la nostra cooperazione vi sia un clima favorevole a livello internazionale – ha affermato – ma contro questi fenomeni negativi dobbiamo lottare insieme”.

Durante l’incontro – il secondo nel giro di due mesi – Putin e Orban hanno discusso di diverse questioni. Ma le conclusioni più interessanti arrivano dal fronte della cooperazione energetica. Orban ha infatti annunciato il raggiungimento di un accordo per le forniture di gas russo all’Ungheria nel 2020.

Un’intesa importante per Budapest, che importa da Mosca il 60% del metano di cui ha bisogno. Putin ha inoltre detto di non escludere il passaggio del gasdotto TurkStream dal territorio ungherese. Naturalmente qualora ne fosse deciso il prolungamento verso l’Europa.

Il leader del Cremlino ha poi assicurato che i lavori per l’ampliamento della centrale nucleare ungherese di Paks inizieranno “presto”. Il progetto prevede la costruzione di due nuovi reattori in collaborazione con l’agenzia atomica Rosatom e con un finanziamento russo da 10 miliardi di euro. Sintonia su tutta la linea dunque.

E pensare che negli anni della Guerra Fredda i due erano su fronti opposti. Putin lavorava per il Kgb a Dresda, mentre Orban era uno studente dissidente che chiedeva il ritiro delle truppe sovietiche dall’Ungheria.

(di Giuseppe Agliastro/ANSA)

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