Berlusconi: “Lascio solo se sfiduciato” Pd: “Serve un governo d’emergenza”

ROMA – “Ogni giorno i comunisti chiedono al governo di fare un passo indietro. Stiano tranquilli: noi non ci dimetteremo se non con un voto di sfiducia del Parlamento. Cosa che noi ci sentiamo di escludere”. Lo ha detto Silvio Berlusconi intervenendo a una manifestazione del Pdl a Cuneo.


Il Cavaliere avverte:
– Sono assolutamente convinto che alla prossima scandenza elettorale il Pdl si presenterà con le carte in regola per avere di nuovo il mandato dai cittadini a governare il Paese – spiegando come anche nel 2013 il partito da battere sarà il popolo della libertà.


Berlusconi rivendica i meriti della finanziaria: “Un miracolo”, fatto “in tre giorni e mezzo”.


– Quando noi abbiamo avuto la certezza che si stava preparando un attacco della speculazione mi sono rivolto a Trichet chiedendo il loro intervento; la risposta è stata non difendiamo solo voi ma l’Euro e voi dovete fare sacrifici per anticipare di un anno il pareggio bilancio – ricorda. Ebbene, prosegue – abbiamo fatto la manovra in tre giorni e mezzo, una manovra da 54 miliardi come nessun governo aveva mai fatto prima. Abbiamo fatto un miracolo.


Questo, rivendica il premier, “è un governo che ha lavorato bene per la difesa dei conti pubblici e questa è la premessa necessaria per tornare a correre”.


Ora il governo “lavora sodo” e “in settimana esamineremo le misure per la crescità e lo sviluppo”, spiega il premier. Riferendo che “in Cdm, la prossima settimana” saranno varate misure per la crescita “dalle dismissioni del patrimonio pubblico alle privatizzazioni e allo sblocco delle grandi opere”.


Proprio dalla realizzazione delle grandi opere, sostiene, “verranno lavoro e ricchezza e l’accelerazione della ripresa: dimostreremo che il Governo sta lavorando sodo per l’Italia, state sereni”.


Poi il capitolo intercettazioni: con la rinnovata richiesta di una legge per “tornare ad essere un paese civile libero, oggi non lo siamo”.


– Quando chiamate al telefono, sentite la morsa dello stato di polizia. I cittadini – incalza il premier – sentono che c’è uno Stato che non tutela più la nostra privacy.


Per Pier Luigi Bersani, le “dichiarazioni zuccherose di Berlusconi sono a due passi dal delirio”.
– I fatti ci mettono di fronte alla verità, dopo anni di menzogne – spiega il segretario del Pd – Davanti a noi c’è il passaggio più arduo dal dopoguerra a oggi. Di più, le preoccupazioni degli italiani sono diventate preoccupazioni per il mondo. Ci aspettano scelte difficili e sempre più difficili per ogni giorno che passa senza un cambiamento. Il Pd, nel segno dell’equità e della crescita, è pronto a prendersi le sue responsabilità a sostegno di un governo di emergenza e transizione. Chi, per puro egoismo, ostacola testardamente questa scelta; chi testardamente impedisce ogni cambiamento si prende a questo punto una responsabilità storica. Il Pd – conclude Bersani – è disponibile ad un esecutivo d’emergenza.


Anche Walter Veltroni in un intervento sul mensile ‘L’ago e il Filo’, torna alla carica. “Berlusconi e berlusconismo devono lasciare il passo a una fase nuova” afferma.


Veltroni sottolinea che per superare l’attuale crisi che attanaglia l’Italia si deve dire “basta a populismo e superficialità, premier e ministri che da tre anni ripetono che la crisi è ormai alle spalle’’, perché “l’inadeguatezza del governo, la sostanziale fragilità e instabilità sono le esche per nuovi pericolosi incendi davanti ai quali gli interventi ‘ordinari’ sarebbero sostanzialmente inutili”.


La priorità per Veltroni deve essere quella di abbattere il debito pubblico “perché – dice – ridurre il debito significa restituire un futuro al Paese e alle nuove generazioni che più di tutte ritrovano sulle loro spalle i gravami degli errori dei padri”. Da qui le proposte:
– Una vera e propria rivoluzione sul versante della spesa pubblicacorrente primaria; abbandonare la strada sbagliata e ingiusta dei tagli lineari; fissare un aumento annuale di spesa che sia la metà dell’aumento del Pil e scegliere un vero ‘piano industriale di ristrutturazione’ del settore pubblico; una valorizzazione del patrimonio pubblico; una richiesta al decimo patrimonialmente più ricco dei cittadini italiani di uno sforzo straordinario; affrontare il tema dei i costi della politica.


Interviene anche il leader dell’Udc, Pier Ferdinando casini.


– Non vedo come si possa andare avanti con un governo che davanti all’emergenza sociale è assente, indifferente. Abbiamo fatto tutto per stimolare gli uomini di buona volontà del Pdl ma alle affermazioni private non corrispondono fatti pubblici, quindi meglio lo sbocco elettorale.