L’addio di Renzoni ai consiglieri del Cgie

ROMA – “Dal 1° gennaio le programmazioni di Rai Internazionale sono state interrotte e per la prima volta nessuno sarà informato su cosa stia accadendo qui al Ministero degli Affari Esteri”. È stato amaro, ma commosso, il saluto di Daniele Renzoni all’Assemblea Plenaria del Cgie, che il direttore del canale Rai per i connazionali all’estero ha voluto ringraziare per l’appoggio ricevuto in questi ultimi, difficili mesi.
Un ringraziamento che Renzoni ha voluto estendere anche ai tanti telespettatori italiani all’estero che, a centinaia, hanno scritto all’azienda per manifestare il loro disappunto, intasando persino le caselle di posta elettronica del CdA.
– Qualcuno è stato sorpreso da tanta partecipazione, forse – ha osservato Renzoni – perché non sanno chi sono i telespettatori di Rai Internazionale.
Per lo stesso motivo, i drastici tagli – il 70% in meno su “quanto rimaneva” dai precedenti affondi del 40 e del 20% – da parte della Presidenza del Consiglio, hanno indotto l’azienda ad inserire anche Rai Internazionale in quel piano di ristrutturazione che ha portato anche alla chiusura delle sedi estere e di corrispondenza.
Certo, ha aggiunto, “c’è la speranza di poter reintrodurre a breve almeno i programmi di servizio”, ma per ora niente più “Italia chiama Italia”, niente più “Sportello Italia” né tanto meno “Magazine Italia”, tutti programmi che garantivano la circolarità dell’informazione e soprattutto un importante servizio per i cittadini italiani all’estero.
Perchè il punto è proprio questo. Forse, ha spiegato Daniele Renzoni, non è stato compreso che “Rai Internazionale non è la BBC World, ma è una rete dedicata ad un pubblico specifico”, è “il 21° canale della 21^ regione italiana”, quella degli italiani all’estero. (r.aronica\aise)

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