Napolitano bacchetta le Camere: «Troppi emendamenti fuori tema»

ROMA – Nuovo richiamo del Capo dello Stato al Parlamento per l’uso eccessivo degli emendamenti ai decreti legge; in particolar modo Napolitano se la prende con la prassi, utilizzata durante l’esame del decreto milleproroghe, di introdurre disposizioni che nulla hanno a che fare con le proroghe previste dal provvedimento iniziale. L’altolà di Napolitano è arrivato in Parlamento proprio al termine della votazione del provvedimento che fa slittare nel tempo alcune scadenze: è stato il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, a leggere ai deputati la lettera del Presidente della Repubblica inviata ai presidenti delle due Camere e al presidente del Consiglio.
Non è la prima volta che il Presidente della Repubblica richiama il Parlamento sull’uso ‘disinvolto’ di alcune prassi parlamentari, così come ha più volte stigmatizzato l’utilizzo eccessivo della decretazione di urgenza o della fiducia. Proprio sull’impropria distorsione che viene fatta del decreto che a fine anno proroga i termini previsti da alcune disposizioni legislative, il Capo dello Stato era intervenuto anche in occasione del precedente milleproroghe, quello del 22 febbraio dello scorso anno.
Lo stesso provvedimento a cui si è riferita pochi giorni fa la Consulta con una sentenza, richiamata a sua volta da Napolitano, nella quale rimarca i ‘’paletti’’ che devono essere rispettati dai dl ‘milleproroghe’: primo tra tutti quello di ‘’obbedire’’ a una ‘’ratio unitaria’’. La necessaria omogeneità del decreto-legge ‘’deve essere osservata’’ anche dalla legge di conversione, era stato l’ammonimento della Corte che si richiama anche al rispetto dell’ articolo 77 della Costituzione, che vieta ‘’la commistione e la sovrapposizione, nello stesso atto normativo, di oggetti e finalità eterogenei, in ragione di presupposti, a loro volta, eterogenei’’.
Anche nella sua lettera alle Camere, Giorgio Napolitano sottolinea ‘’la necessità di limitare gli emendamenti ammissibili, in sede di conversione dei decreti-legge’’. E si riferisce anche all’ultimo milleproroghe dove ‘’sono stati ammessi e approvati emendamenti che hanno introdotto disposizioni in nessun modo ricollegabili alle specifiche proroghe contenute nel decreto’’.
Plaude l’intervento del Capo dello Stato l’Idv. Ma il vicepresidente Antonio Borghesi sospetta che il presidente Fini abbia aspettato il voto finale per dare comunicazione della lettera di Napolitano per evitare di sospendere l’iter legislativo del provvedimento. Il decreto, dice, rischia di essere nullo e ‘’non è neppure escluso che lo stesso Presidente possa bloccare la pubblicazione della legge di conversione sulla Gazzetta Ufficiale’’.

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