Italia nel gelo, ed è ancora allerta neve. Scuole chiuse

Le gondole affianco San Marco ricoperte di neve 28 Febbraio 2018. ANSA/Riccardo Gregolin

ROMA. – Con un’emergenza ancora in corso già un’altra è alle porte: gli ultimi colpi del gelo siberiano che ha colpito l’Italia, con mezzo paese abbondantemente sottozero, Venezia imbiancata un metro di neve sul Gargano e 300 milioni di danni nelle campagne, stanno per lasciare il passo ad una nuova perturbazione proveniente da ovest che rischia di mettere in ginocchio ancora una volta il sistema dei trasporti del paese.

Una situazione, anche questa come la precedente, ampiamente prevista dalle allerta meteo diffuse dal Dipartimento della Protezione Civile, che parlano di nevicate “diffuse fino a quote di pianura” su buona parte del centro nord, con “apporti al suolo da moderati ad abbondanti e successive gelate”.

La nuova ondata di maltempo, che porterà però con se temperature più miti e umide, dovrebbe fare irruzione sull’Italia nel corso della notte. Prima su Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata, Puglia e Calabria, con nevicate però deboli. E successivamente su Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Marche.

Ed è in queste regioni che sono attesi i fenomeni più abbondanti. Il problema principale, sottolineano gli esperti, è il rischio di neve ghiacciata, soprattutto sul nord ovest dell’Italia: un fenomeno che potrebbe creare seri problemi alle linee aeree dell’elettricità e alle infrastrutture. Per questo tutti i soggetti interessati, a partire da Enel e Terna, sono stati sensibilizzati affinché attivino ogni misura preventiva per limitare disagi e disservizi.

Decine di comuni, dalla Liguria alla Campania passando per quasi tutti quelli della Toscana, hanno deciso di chiudere le scuole. E per evitare il ripetersi della debacle ferroviaria di lunedì, o magari il collasso della rete stradale e autostradale come già avvenuto in passato, sono state prese dai gestori delle reti una serie di misure. In Liguria, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana circolerà ad esempio un treno regionale su due.

La riduzione del 50% dell’offerta, sottolinea Rfi che ha attivato lo stato di “emergenza grave” dei piani neve e gelo, “si rende necessaria” alla luce delle “previsioni di nevicate e fenomeni di gelicidio, per garantire una migliore regolarità del servizio ferroviario”. In altre quattro (Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Marche e Lazio), invece, la riduzione sarà del 30%, mentre sarà garantito l’80% dei treni ad alta velocità sulla direttrice Milano-Roma-Napoli.

Anche il sistema stradale e autostradale si è mosso anticipatamente. Anas ha già allertato tutte le sue sale operative affinché monitorino costantemente la rete stradale e Viabilità Italia, il centro di coordinamento presieduto dalla Polizia Stradale cui spetta la gestione della viabilità in situazioni di crisi ha invitato gli automobilisti a non partire: “il rapido evolversi delle condizioni meteo impone un’attenta valutazione della necessità di mettersi in viaggio”.

E’ stato disposto inoltre lo stop alla circolazione dei Tir a partire dalle 22 su Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte e Campania e resta interdetto il transito al valico di Ventimiglia per i mezzi pesanti diretti in Francia: vengono deviati su Torino e successivamente ai trafori del Frejus e del Bianco. Sperando che tutto ciò basti per non dover ancora una volta assistere al blocco del paese.

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