Protesta migranti per pocket money, arriva Salvini

"Soldi se li devono guadagnare". Meloni, "subito rimpatri"

ROMA. – Momenti di tensione in un centro d’accoglienza per migranti e rifugiati di Roma. Poco dopo le 8 gli oltre duecento ospiti della struttura di largo Tommaso Perassi, all’Aurelio, hanno chiuso il cancello e si sono barricati all’interno impedendo agli operatori di entrare. Alla base della protesta il ritardo nel pagamento delle ricariche telefoniche inserite nel ‘pocket money’ quotidiano previsto per i migranti. Non ci sono state violenze né feriti, ma la tensione è rimasta alta per un paio di ore.

Sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri. E più tardi davanti al centro di accoglienza si è presentato il leader della Lega Matteo Salvini per una diretta Facebook. “Non pagano il pocket money da due mesi” hanno detto alcuni ospiti, spiegando che non lo hanno ricevuto né a gennaio né a febbraio.

Il centro di accoglienza di largo ospita circa 250 migranti di varie nazionalità tra cui pachistani, nigeriani e camerunensi. E’ stato aperto a fine 2016 e non sono mancate le proteste di comitati di residenti che avevano denunciato di non essere stati avvisati della nuova struttura. La protesta è rientrata in tarda mattinata dopo che il responsabile della struttura ha dato rassicurazioni sul pagamento a breve del pocket money ai migranti che si erano radunati nel cortile della struttura.

“Non vedo l’ora di fare il ministro degli Interni…”, ha detto il leader della Lega Salvini postando un video su Fb. E ancora: “Roma, questo era un albergo, che ospita cosiddetti profughi. Protesta per il pocket money, la solita storia, immigrati che protestano, vogliono più soldi! Guardate dove stanno, un parco a disposizione, con tanto di pecore e capre. Non so quanti di voi che ci guardate da casa abbiano qualcosa del genere”, ha aggiunto.

E di fronte alle proteste di alcuni volontari della cooperativa sulla sua presenza, Salvini ha continuato, riferendosi agli ospiti: “Vogliono i soldi in contanti questi, ma uno i soldi in contanti se li guadagna lavorando”.

“Evidentemente a questi signori non bastano i 37 euro al giorno che l’Italia spende per pagare loro vitto, alloggio, vestiti e cure, togliendo questi soldi ad anziani e disabili. La nostra proposta: rimpatriamoli in giornata”, ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

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