Da M5S a Pd, la kermesse di settembre crocevia della campagna voto

Meeting di Cl a Rimini
Meeting di Cl a Rimini

ROMA. – Sarà il Meeting di Cl a Rimini, domenica prossima, a segnare la ripresa, dopo la pausa ferragostana, del confronto politico che si articolerà poi, il mese prossimo, nelle tradizionali feste di partito. Poche centinaia di chilometri, una manciata di giorni, la pianura Padana a fare da location: in Emilia-Romagna, a fine settembre, M5S, Pd e sinistra si giocano il loro primo jolly per la campagna elettorale.

Accadrà tutto nell’ultimo weekend di settembre, quando l’estate lascerà il passo ad un autunno caldissimo e segnato, oltre che dalla legge di bilancio, dalle prime schermaglie elettorale. A Rimini, in una tre giorni intensissima (dal 22 al 24), il M5S svolgerà la sua tradizionale kermesse annunciando il candidato premier; a Imola, domenica 24, Matteo Renzi chiuderà la Festa dell’Unità; a Reggio Emilia, negli stessi giorni, Sinistra Italiana ripartirà con sullo sfondo il nodo di una coalizione extra Pd. E sarà guerra di parole, numeri, contenuti.

Domenica, in particolare, ci sarà lo scontro a (poca) distanza tra il segretario Pd e Beppe Grillo: il primo a Imola (laddove, due anni fa, ci fu tra l’altro Italia 5 Stelle), il secondo a Rimini, dal palco di una kermesse che, per il Movimento, sarà decisiva. Alla Fiera della città di Fellini, i pentastellati lanceranno il loro programma di governo e, soprattutto, il loro candidato alla premiership che sarà votato proprio durante la kermesse.

Sarà uno snodo, per il Movimento, che uscirà da Italia 5 Stelle con un leader “legittimato” da un voto che, mai come in quest’estate, è al centro di polemiche tra attacchi hacker e dubbi sulla tutela dei dati sensibili. Sarà una kermesse alla quale il M5S dovrà cercare di arrivare compatto in un momento in cui, con il voto sulle candidature, il riaccendersi della frattura tra ortodossi e governisti è più che una possibilità.

Di Maio, che può contare sul sostegno di Alessandro Di Battista, è il candidato da battere mentre sui suoi eventuali avversari, a partire da Roberto Fico, regna ancora una coltre di mistero. Di certo, con la kermesse di Rimini il M5S darà di fatto il via ad una lunga campagna elettorale, tutta basata sul “referendum tra vecchi partiti” ed “una forza del cambiamento”, come già in questi giorni Di Maio e Di Battista hanno sottolineato nel tour in Sicilia.

Un referendum al quale, Matteo Renzi vuole evitare di arrivare con un Pd assediato da minoranze ed “ex”, con lo spettro di una coalizione di centrosinistra che, in qualche modo, alimenti gli attacchi alla leadership dell’ex premier. Al Parco Lungofiume di Imola (dove già è scoppiata la polemica per l’assenza di stand della Cgil) Renzi arriverà ad una settimana dall’inizio del suo tour in treno con cui il segretario Dem vuole continuare a perseguire la sua linea: vicino alla gente ai problemi concreti degli italiani e lontano dalle schermaglie correntizie.

Ma difficilmente Renzi potrà evitare di rispondere agli input che verranno dalla festa di Sinistra Italiana di Reggio Emilia.La kermesse, che si svolgerà nel centrale Chiostro di Santa Chiara, punta a rilanciare un manifesto alternativo al renzismo e ruoterà, inevitabilmente, attorno al difficile dialogo tra SI, Mdp e Campo Progressista di Giuliano Pisapia: tre visioni che, finora, si sono incrociate trovando dei punti programmatici in comune ma finendo per distanziarsi nel rapporto da tenere con il Pd di Renzi.

Di tutt’altro respiro, anche geografico, sarà la tradizionale festa Atreju che, nello stesso weekend, Fdi organizzerà alle Officine Farneto di Roma. E chissà, se allora, il centrodestra di Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni avrà trovato una quadra dalla quale partire per la campagna elettorale. E dopo la svolta del “Salvini premier” cresce l’attesa per la kermesse del 17 settembre a Pontida.

(di Michele Esposito/ANSA)

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