Usa, tornano i Dem: “A better deal” per il 2018

Supporters del candidato Sen. Bernie Sanders nella campagna del 2016.
Supporters del candidato Sen. Bernie Sanders nella campagna del 2016.(Danielle Peterson/Statesman-Journal via AP)
Supporters del candidato Sen. Bernie Sanders,.(Danielle Peterson/Statesman-Journal via AP)

WASHINGTON. – Se Donald Trump ha corso – e vinto la Casa Bianca – promettendo agli americani di mettere in pratica la sua ‘art of the deal’, cioè l’arte di concludere un affare da imprenditore capace di strappare l’accordo più fruttuoso per il Paese, i democratici sconfitti dal tycoon rilanciano e promettono adesso ‘A better Deal’, un patto migliore con gli elettori, in vista delle politiche di metà mandato nel 2018.

Previo mea culpa però, forse tardivo ma necessario, per il partito rivelatosi miope rispetto ai bisogni di un elettorato che non è riuscito ad intercettare. Sei mesi dopo la batosta eccolo quindi il primo tentativo di tornare in pista, ripartendo da un nuovo slogan che fa il controcanto a Donald Trump, e dalla Virginia, la cosiddetta ‘pancia del Paese’.

Così tentano di Parlare ai “lavoratori americani” i democratici, discesi su Berryville dove i sperano di strappare il seggio alla Camera alla deputata repubblicana Barbara Comstock e da dove tentano di ripartire dopo la batosta alle urne lo scorso novembre. “Le famiglie americane meritano cose migliori”, ha detto il leader della minoranza democratica al Senato Chuck Schumer. “Abbiamo perso perché non abbiamo presentato un piano economico forte e coraggioso per i lavoratori americani”, ha ammesso, riconoscendo che “Trump ha vinto parlando ai lavoratori” ma accusando il presidente di perseguire gli interessi di pochi una volta entrato alla Casa Bianca.

L’evento era stato anticipato da una esplicita ammissione di colpa: “Quando si perde contro qualcuno la cui popolarità è al 40% non si scarica la responsabilità ad altro – Comey, la Russia – ci si prende la responsabilità”, ha detto Schumer, “E allora dove abbiamo sbagliato? La gente non sapeva cosa rappresentavamo, ma soltanto che eravamo contro Trump. E lo credono ancora”.

A Berryville sono schierati i vertici del partito, con la leader della minoranza alla Camera Nancy Pelosi e anche la senatrice progressista del Massachusetts Elizabeth Warren. Si tenta di recuperare parte dell’energia sprigionata dalla sorprendente campagna presidenziale di Bernie Sanders sottolineando termini quali ‘lavoro’, ‘salari’, ‘futuro’, ma nel tentativo di rilancio ai Dem manca ancora il ‘volto nuovo’. Manca, in sostanza, la versione democratica del Paul Ryan (oggi speaker della Camera) che nel 2010 guidò le giovani stelle repubblicane che galvanizzarono il partito e determinarono la rimonta repubblicana alla Camera.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA)

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