Prandelli: “Vi dico i titolari, non il modulo”

GENOVA – Cominciamo dalla formazione: “Viviano, Zambrotta, Criscito, Bonucci, Chiellini, Pirlo, Palombo, Marchisio, Mauri, Cassano, Pazzini”. E la pronuncia addirittura due volte Prandelli, all’inizio e alla fine della sua conferenza stampa perché qualche telecamera ha avuto problemi durante la prima registrazione. Ma di scucire il modulo non se ne parla: “E’ l’unica domanda alla quale non voglio rispondere. Il modulo non lo rivelo, lo vedrete domani (oggi per chi legge) in campo”.


Prandelli sorride, si diverte alle domande dei giornalisti. Gli manca De Rossi e ha deciso di cambiare: “In un momento come questo, nel quale occorre concretezza, De Rossi è un giocatore del quale diventa difficile fare a meno. Gioca tra le linee come pochi altri in Europa, e garantisce grande qualità sia alla fase difensiva che a quella offensiva. Quindi ho cambiato: gli uomini ve li ho detti ma come giocheranno e in che posizione, me lo tengo per me”.


Forse con Palombo play basso e Pirlo un po’ più a ridosso di Cassano: o con quattro giocatori in linea a sostegno di una coppia d’attacco consolidata come quella composta da Cassano e Pazzini. Certamente l’asse Palombo-Pazzini-Cassano è qualcosa di importante, e di collaudato. Con una coppia di fatto in attacco: “E’ una coppia (ovviamente quella composta da Cassano e Pazzini n.d.r.) ormai consolidata da tempo. Pazzini diceva la verità quando spiegava che sa già dove Cassano gli metterà la palla quando lui si mette in movimento. Questo è il loro stadio, il loro ambiente. Qui saranno a loro agio, mi auguro di vedere tante palle gol, e magari qualcuna anche in gol”.


Ma Prandelli garantisce che non è piaggeria nei confronti della piazza: “No, non è che siccome si gioca a Genova ho deciso di scegliere i beniamini locali (si riferisce anche a Criscito n.d.r.) – è che qui, contro questi avversari, ho bisogno di giocare così. Quanto a Genova spero che i tifosi ci diano una mano. Ricordo quanto era difficile venire a giocare qui con le mie squadre. Mi auguro che rendano la vita difficile agli avversari”.
Cassano è sempre sotto analisi: “Sa quello che deve fare, deve trovare i suoi tempi, la sua posizione, deve cercare di giocare in modo maggiore sullo sviluppo verticale ma non c’è dubbio che sia un attaccante vero utile agli altri e pronto a sfruttare lui stesso ogni occasione”.


Prandelli regala anche una chicca su Krasic: “Lo conosco bene, lo avevamo seguito moltissimo con la Fiorentina, prima che finisse in Germania. Poi non se ne fece niente. E’ un giocatore che sulla fascia sa fare la differenza, ha fisico e qualità. A volte bisognerà essere capaci anche di andare a raddoppiare, e chiudergli gli spazi. Dovremo essere molto cauti, è un brutto cliente”.


Squadra equilibrata, e soprattutto con una logica di connessione tra i reparti: “Vogliamo fare le cose fatte bene, raddoppiando bene, chiudendo gli spazi, ma creandone per i nostri reparti quando siamo in possesso palla. Sarà una partita nella quale cercheremo di giocare, di più e meglio”.


Serbia permettendo: “Una squadra eccellente, secondo me – dice il CT azzurro – a livello individuale e di collettivo è una squadra che non è seconda a nessuno in Europa. Ha qualità, personalità e fisico. Ha tutto per metterci davvero in grande difficoltà”.

LE FORMAZIONI


Italia-Serbia

ITALIA (4-3-1-2): 1 Viviano, 19 Zambrotta, 23 Bonucci (14 Gastaldello), 4 Chiellini, 3 Criscito, 17 Palombo, 21 Pirlo, 8 Marchisio, 6 Mauri, 10 Cassano, 20 Pazzini, (12 Sirigu, 16 Cassani, 14 Gastaldello, 7 Pepe, 18 Lazzari, 22 Rossi, 11 Borriello). All. Prandelli.


SERBIA (4-2-3-1): 1 Stoikovic, 6 Ivanovic, 20 Subotic, 13 Lukovic, 3 Lomic, 22 Kuzmanovic, 10 Stankovic, 17 Krasic, 18 Ninkovic, 14 Jovanovic, 19 Zigic (12 Brkic, 2 Ninkov, 4 Kacar, 7 Tosic, 8 Lazovic, 9 Mrdja, 15 Petrovic). All Petrovic


Arbitro: Thomson (Sco).


Stadio: Luigi Ferraris di Genova


Ora: 14.20 ora di Caracas (20.50 ora locale)