Una doppietta di Totti manda al tappeto la Lazio

ROMA – Ci vuole un Francesco Totti d’altri tempi per risollevare una Roma volenterosa ma fragile dalle nebbie di un fine campionato mediocre e riportarla a sperare nella Champions.

Una doppietta confezionata con i suoi ‘argomenti’ migliori, punizione e rigore, ma anche tanta caparbietà, forza d’animo e qualche trucchetto da esperto uomo d’area per fare la differenza e tornare a far urlare di gioia uno stadio sempre più disamorato. Ma se Totti è il deus ex machina trova evidenti complicità nella partita anonima giocata da un irriconoscibile Lazio, evidentemente prostrata prima dalla prospettiva di non rischiare un quinto ko di fila e col calcolo a fiato corto che un pari avrebbe comunque dato consistenza alle velleità Champions. Non è così e la Lazio poi perde la testa con falli sterili e inconcludenti che rendono ancora più amara la domenica piovigginosa di una tifoseria che sperava di vendicare gli ultimi due anni di sofferenza. Invece alla fine recrimina per un raggio laser puntato sul volto di Muslera dagli spalti, in occasione delle due reti di Totti. Vede bene Montella, che di derby se ne intende, a lasciare fuori Borriello e a insistere sullo zoccolo duro degli ‘spallettiani’ che garantiscono compattezza e sostanza. L’unico intruso in questa visione tattica è Menez che sbaglia partita, é inconcludente nei suoi spunti: quando entra Taddei la squadra ne trae giovamento e riesce a sferrare il doppio colpo del ko.


In chiave Champions è un successo basilare per raddrizzare una stagione che stava evaporando, è un’iniezione di fiducia in vista del cambio di proprietà che si avvicina, primo passo per programmare il futuro. E non è stonato che nell’ultimo derby con un rappresentante della famiglia Sensi in sella sia proprio Francesco Totti a fare questo regalo di ringraziamento e di addio.


Ora si fa intensa la corsa Champions: la Roma tallona la Lazio ma in fuga per ora c’é l’Udinese delle meraviglie. Per un’ora è la Roma a fare la partita ma con spunti poco consistenti mentre la Lazio contiene e propone poco. Poi Totti fa la differenza, sale in cattedra e la Roma, come per incanto, ritrova il suo trascinatore che credeva perduto mentre la Lazio subisce e perde solo la calma senza rientrare in partita. A conti fatti oltre al capitano rigenerato, che non segnava nel derby dal 2005, contribuiscono al successo Pizarro, faro lucido ritrovato in tempo, che colpisce anche una traversa, poi un gradino sotto Vucinic e De Rossi mentre Burdisso appare il più concreto dei difensori.


Per Reja e Lotito è un brutto colpo inaspettato, viste le condizioni recenti della Roma. Ma il tecnico osa poco e vedere Zarate così lontano e defilato dall’area è un non senso. Anonimi Sculli e soprattutto Hermanes, che forse sente troppo il clima della stracittadina mentre l’ultimo ad arrendersi è Ledesma che non trova però molta collaborazione. Il rosso rimediato stupidamente alla fine da Radu – e poi bissato da quello di Ledesma che protestava per il rigore di Totti – esprime la frustazione nel veder sfuggire l’ennesimo derby.


Cinque stracittadine di fila la Lazio non li perdeva dagli anni ‘60. Montella azzarda Menez con Totti e Vucinic, Reja rischia poco ed è la Roma che tenta di fare la partita. Il gol lo sfiora al 4’: Pizarro si fa largo e dalla lunga distanza coglie la traversa con una splendida conclusione. Poi tocca a Vucinic e a Totti cercare i passaggi corti e ficcanti, ma la difesa laziale fa muro e Muslera non trema. Al 30’ la Roma reclama per una caduta ai limiti dell’area di Menez su intervento di Matuzalem ma l’intervento appare veniale, poi al 40’ la Lazio si fa cogliere in contropiede: Totti per Menez, al centro per Juan che tira ma Ledesma fa scudo e salva la rete. Piove e il terreno é scivoloso, non è un derby da crepacuore e anche il secondo tempo procede al piccolo trotto.


Occasione per la Roma dal primo angolo al 4’: Vucinic di testa schiaccia ma sulla traiettoria si trova Biava che sventa. Menez continua a sbagliare quasi tutto e Montella lo sostituisce con Taddei.
La Roma prova a forzare i tempi e mostra di crederci di più. Al 21’ conclusione di testa di Floccari di poco fuori. Poi al 24’ la gara si sblocca: Pizarro avanza e guadagna una punizione dal limite su entrata di Matuzalem. Totti si aggiusta il pallone e sferra un tiro potente su cui Muslera fa cilecca – aiutato nell’errore da un laser puntato sul volto, protesterà a fine gara Lotito – e poi va a festeggiare sotto la curva.
La Lazio accusa il colpo e al 29’ Matuzalem calpesta Totti a terra ma non sembra un fallo intenzionale. La gara si incattivisce, la Roma fa melina con Totti e Simplicio sulla linea d’angolo in attacco, Radu dà una testata al brasiliano e viene espulso. Poi c’é un rigore per atterramento di Juan da parte di Brocchi. Totti dal dischetto fulmina Muslera (ancora una volta puntato da laser che arriva dagli spalti) con una saetta e timbra il suo derby con uno sberleffo agli acciacchi vecchi e nuovi.


La Roma del futuro ricomincia da Totti, Montella suo antico sodale lo ha capito meglio di tutti. Borriello può attendere, ma la volata Champions con Lazio e Udinese è solo all’inizio.