I rossoblú fermano la corsa dei bergamaschi

BOLOGNA – Grazie a Gaston Ramirez, l’incontenibile, il Bologna ritrova la via di casa perduta. Il ‘Ninho’ celeste si procura il rigore che consente di nuovo a Di Vaio di respirare il gol, in astinenza da 211 giorni, raddoppia con un assolo e poi serve all’ex ingratò Simone Loria il terzo dei tre ceffoni che fermano la buona striscia dell’Atalanta. I bergamaschi erano anche partiti bene con il solito Denis, avevano proseguito meglio e potevano anche dilagare nel primo tempo. Ma dopo novanta minuti, è il pubblico del Dall’Ara, che non vedeva un successo dal 19 febbraio, ad applaudire finalmente la gioia rossoblù.


E’ la terza vittoria su quattro partite di Pioli che ha trasmesso, evidentemente, costanza e unità, anche se a prendere per mano la squadra sono state le invenzioni solitarie del giovane fantasista caro anche a Tabarez, che cresce di giorno in giorno, di giocata in giocata, così come le sue quotazioni sul mercato. Ramirez stravince il duello dei trequartisti sudamericani contro il piccolo Moralez: a parte un paio di azioni sguscianti all’inizio e qualche tiro da lontano, poca roba. Ben più concreto, il bolognese è l’unico a non mollare dopo la partenza micidiale dei nerazzurri.


Dopo sette minuti, infatti, il carro armato Denis aveva fatto veder di saper armare anche la carabina di precisione: dopo una ribattuta, elude con una gran finta l’intervento della difesa e striscia un diagonale rasoterra nell’angolino. Per lui, è il sesto gol, la dimostrazione che dopo una vita in panchina vale la serie A. La musica casalinga del Bologna sembra, come al solito, stonare. Se ogni tanto Kone e Ramirez danno segnali di reazione, é infatti sempre l’Atalanta a dominare e a sfiorare il raddoppio: Gillet è smiracoloso su Bonaventura, che aveva chiuso un bel triangolo con il ‘Tanque’. Ancora il portiere belga evita l’harakiri di Portanova, su un tagliente cross di Padoin.


Di Vaio è appannato, la manovra del Bologna annodata. Ormai da una parte c’e la convinzione di andare negli spogliatoi con un secondo tempo da vivere in salita, dall’altra si assapora la rivincita dopo l’ultima sfida che aveva mandato in B l’Atalanta. Ma l’uruguaiano scompagina i piani: prende palla a centrocampo, fa ballare la difesa, vince un rimpallo e si fa stendere in area da Capelli. Bergonzi, tra le proteste, valuta non concretizzato il vantaggio sprecato da Di Vaio che calcia fuori e assegna il rigore. Sul dischetto va il capitano, rompe l’aria maledetta e la piazza centrale e forte, semplice, la rete della sua liberazione. Di Vaio esce con l’ovazione della curva. E il morale delle due squadre si capovolge tra i due tempi.


E’ ancora Ramirez a capire e a sfruttare la buona inerzia. Appena entrati in campo, prende palla da Koné, si lancia in uno scatto centrale e batte Consigli di destro: il secondo gol per lui in campionato, entrambi con il piede che dovrebbe essere più debole. Il sinistro lo usa ancora meglio dopo venti minuti. Fugge sulla fascia, si procura una punizione, che poi batte chirurgica per il maestoso stacco di Loria. Il difensore, ex atalantino, è ormai esperto nel fare scherzi alla sua vecchia squadra: è la quinta volta che la punisce. A quel punto resta il tempo per un tentativo di rimonta degli uomini di Colantuono, che inserisce anche Schelotto e Tiribocchi. Ma ormai, la partita è ribaltata e decisa: per il ‘Ninho’, c’é la standing ovation. E i rossoblù con Acquafresca, sfiorano addirittura il poker.