Yellen sulla strada opposta di Draghi. Occhi puntati sul dollaro

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NEW YORK. – La Fed prepara il primo rialzo dei tassi dal 2006, imboccando di fatto la direzione opposta rispetto alla Bce. Janet Yellen, in Congresso, dipinge l’economia americana in uno stato di salute abbastanza forte da poter tollerare una stretta. E ribadisce: gli aumenti saranno graduali.

Il dollaro forte, spinto dall’attesa ”divergenza con la politica monetaria della Bce”, pesa sulla ripresa americana, rallentandola. E proprio l’apprezzamento del biglietto verde spingerà la Fed a muoversi con calma, con aumenti graduali.

Yellen prende la parola davanti alla commissione congiunta di Camera e Senato pochi minuti dopo che il presidente della Bce, Mario Draghi, ha finito di spiegare le nuove misure a sostegno dell’economia e della stabilità dei prezzi. Misure che non convincono e mettono, a dispetto delle attese, le ali all’euro.

Restano sorpresi del calo del dollaro i parlamentari americani, che chiedono spiegazioni a Yellen. ”I mercati si attendevano dalla Bce azioni che non sono arrivate” afferma Yellen, sottolineando che il dollaro si è apprezzato negli ultimi 18 mesi. E la corsa recente sull’euro è legata all’attesa divergenza di politiche con la Bce. Per la prima volta dal maggio 1994, l’Europa e gli Stati Uniti si apprestano a intraprendere strade opposte di politica monetaria, con la Fed che dovrebbe aumentare il costo del denaro nella riunione in programma il 15 e 16 dicembre, voltando pagina definitivamente dalla crisi.

Davanti ai parlamentari, Yellen difende l’operato della Fed nel 2008: le decisioni di politica monetaria assunte nel 2008 non hanno causato la crisi, sono state una risposta alla crisi. Questo anche per ribadire che la Fed deve essere flessibile nelle sue decisioni, che non possono essere basate – come previsto nella norma di recente approvato in Congresso – solo su una formula matematica.

”Il mercato del lavoro è migliorato, anche se restano delle debolezze. Valuteremo il dato” di domani nelle prossime decisioni, afferma Yellen, sottolineando che l’economia è vicina alla piena occupazione.

L’agenzia Standard & Poor’s ritiene che la Fed alzerà il costo del denaro, e poi altre quattro volte nel 2016, che si chiuderà con tassi all’1,25%. L’aumento dei tassi si avrà in presenza di una crescita economica che quest’anno sarà del 2,5% e poi accelererà al 2,7% nel 2016, con un tasso di disoccupazione al 4,6%.

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