Berlusconi blinda Tremonti: «Gioco di squadra ma il premier sono io»

ROMA – Silvio Berlusconi non parla pubblicamente ma affida ad una nota di palazzo Chigi il compito di mettere a tacere le voci sugli scontri e la tensioni con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti riportate in questi giorni da diversi quotidiani.

Una ventina di righe di comunicato, diviso in tre punti, in cui si sottolinea come il premier ed il titolare del Tesoro siano legati ‘’da una leale e antica amicizia personale’’ e che ‘’insieme continueranno a lavorare’’ nell’interesse del governo. Una nota stringata diffusa dopo un ulteriore chiarimento arrivato dopo una telefonata con il ministro del Tesoro.

Nel corso del colloquio il titolare dell’Economia non avrebbe nascosto il disappunto per quanto riportato dai giornali facendo presente al Cavaliere tutti gli sforzi fatti per mettere a punto una manovra rigorosa, così come chiesto dall’Europa e tenendo conto dello stato delle finanze pubbliche. Un lavoro tecnico, quello di Tremonti, riconosciuto da Berlusconi che avrebbe però ribadito la necessità di spiegare meglio ai cittadini i contenuti delle misure varate. Un compito che il premier ha deciso di assumere in prima persona con l’ipotesi di recarsi in Senato (è da quel ramo del Parlamento che parte l’iter della Manovra) per un intervento in Aula a spiegare il senso del provvedimento. Insomma, una sorta di divisione dei ruoli: al ministro dell’Economia la paternità del decreto, la gestione politica nelle mani del presidente.

Il titolare del Tesoro era finito nel mirino delle polemiche perchè, stando alle indiscrezioni che si rincorrevano nella maggioranza, Berlusconi non avrebbe gradito l’eccessivo protagonismo e la gestione in solitudine della Finanziaria.

Una irritazione, quella del Cavaliere nei confronti del ministro dell’Economia, raccontata nel dettaglio dal quotidiano Libero ieri, peraltro mai smentito da fonti ufficiali. Ecco perchè nel testo del comunicato di palazzo Chigi oltre a ricordare ‘’l’amicizia’’ tra il presidente del Consiglio e Tremonti si sottolinea come la manovra economica ‘’sia la cosa giusta da fare nell’interesse dell’Italia’’, ma soprattutto ‘’nell’ambito di una grave crisi economica, la più grave dal 1929’’.

Una difesa della finanziaria che vuole essere anche un avvertimento alla stessa maggioranza dove non mancano i mal di pancia per i contenuti del decreto: Il governo presenterà la manovra, si legge nella nota ‘’certo del senso di responsabilità’’ della coalizione che lo sostiene.

Il Parlamento, sarebbe il ragionamento del Cavaliere, ha la possibilità di modificare il testo ma tenendo ben presente i saldi di bilancio ed il rigore dei conti. Una volontà, quella di abbassare i toni, che si evidenzia anche nella disponibilità a rivedere alcuni punti del disegno di legge sulle intercettazioni. Un modo per venire incontro alla richiesta di condivisione auspicata dal Quirinale, ma anche per superare le tensioni con i finiani. Una sorta ‘tregua’ che però dovrà superare la prova del Parlamento.