Italia fuori da deflazione. L’inflazione risale meno del previsto

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ROMA. – A maggio si ferma la caduta dei prezzi e, per la prima volta dall’inizio dell’anno, c’è un mini-aumento dell’inflazione dello 0,1% su base annua e una crescita analoga su base mensile. E’ quanto emerge dai dati definitivi dell’Istat, che ha rivisto al ribasso le stime preliminari di un aumento dello 0,2%. I prezzi accennano così a ripartire e interrompono quattro mesi consecutivi di deflazione, anche se salgono a un ritmo più basso del previsto e sono lontani dall’obiettivo dell’eurozona di un’inflazione poco al di sotto del 2%.

Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l’inflazione di fondo risale allo 0,6% dallo 0,3% di aprile. A spingere verso l’alto sono i prezzi dei carburanti e le tariffe dei servizi, a partire da quelli di trasporto. Per il prezzo della benzina, in particolare, c’è un aumento del 2,4% rispetto ad aprile e per quello del gasolio del 2,3%. Sembra correre, e pesare sulle tasche delle famiglie, anche il ‘carrello della spesa’, che considera i beni alimentari, per la cura della casa e della persona, e vede rincari dello 0,8% su base annua, otto volte superiori al tasso di inflazione.

La ripresa dei prezzi riguarda tutte le aree del paese tranne il Nord Est (che è in calo dello 0,1%). Bolzano risulta la città con gli aumenti più elevati (+0,7%), seguita da Milano (+0,5%) e da Roma (+0,4%). Bologna, al contrario, conosce la deflazione più pesante: -0,7%. Le associazioni dei consumatori sono d’accordo nel considerare il ritorno di una bassa inflazione una buona notizia, che allontana la spirale nera tra deflazione, minore produzione, minore occupazione, minori consumi e così via.

”L’uscita dalla deflazione è un fattore positivo, ma i numeri sono ancora deboli”, afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, convinto che ”servono misure in grado di sostenere i consumi in questo momento delicatissimo in cui l’economia tenta di rialzare la testa e uscire dal pantano della crisi”.

Anche Federconsumatori e Adusbef vedono ”timidi, ma ancora insufficienti, segnali positivi, che richiedono uno sforzo concreto affinché siano supportati da un’adeguata politica economica di rilancio”.

Mentre l’Unione nazionale consumatori concentra l’attenzione sui rincari dei carburanti, ”una vera e propria stangata per gli automobilisti italiani, considerato che si sta avvicinando il periodo delle vacanze”.

(di Chiara Rancati/ANSA)

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