Paura nella metro per una bomba

ROMA – Momenti di tensione a Roma dopo che un macchinista ha trovato su un vagone della linea B della metropolitana quello che poi si è rivelato un finto ordigno. Un atto intimidatorio che ha destato preoccupazione anche perchè ritrovato a poche ore dalla manifestazione degli studenti contro la riforma Gelmini: la finta bomba, seppure ben confezionata, era priva di innesco e conteneva materiale inerte dunque non sarebbe mai esplosa.

Nonostante questo per tutta la giornata la paura ha serpeggiato tra i molti utenti della metropolitana che non ha mai interrotto il suo servizio e non ha visto nessuna stazione chiusa. Quello che sembrava un ordigno, che si trovava sotto un sedile, era composto da due tubi di ferro lunghi 20 centimetri contenti polvere poi risultata materiale inerte il tutto messo in una scatola di cartone nera e avvolto in una busta di plastica.
La scatola con dentro la polvere è stata trovata nel ‘binario tronchino’, ovvero l’area in cui vengono effettuate le manovre dei treni, che si trova a 400 metri dalla stazione Rebibbia. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per porto e detenzione di materiale esplodente. Il pool di magistrati dell’antiterrorismo, coordinati dal procuratore aggiunto, Pietro Saviotti, è in attesa di un’informativa dei Carabinieri sull’accaduto.

Un’azione dimostrativa, dunque, ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Roma Maurizio Mezzavilla, senza nessuna finalità di fare danni, secondo la lettura di investigatori e intelligence. Ma ad esplodere è la polemica politica. Il leader dell’Idv Antonio Di Pietro tuona:
– Chi ha messo quella bomba o è un grande stupido o è un furbacchione. Spero che la magistratura faccia al più presto chiarezza su questo episodio cercando non solo gli esecutori ma anche i mandanti.

Di segnale ‘’preoccupante e inquietante’’ ha parlato il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti:
– In un momento di così grande tensione spetta alle istituzioni e alle forze politiche il compito di mantenere sobrietà e non cavalcare le paure dei cittadini. Alimentare sospetti e veleni non serve a nulla, impegniamoci invece a cercare e a trovare quel dialogo che resta fondamentale per affrontare ogni tipo di problematica e che è alla base di un Paese democratico.

E molti dell’opposizione parlano di ‘’clima di tensione’’ come Ileana Argentin, dirigente dei democratici del Lazio. Ammonisce chiedendo di ‘’fermarci in tempo’’ la presidente della Regione Lazio Renata Polverini che ricorda il clima degli anni ‘70, ‘’anni bui di cui ancora paghiamo un prezzo molto alto’’.

Plaude invece ‘’al perfetto funzionamento del nostro sistema di sicurezza’’ il sindaco di Roma Gianni Alemanno visto che a ritrovare l’ordigno e a darne notizia è stata proprio l’Atac, l’azienda capitolina che si occupa del trasporto pubblico, trasporto che ha assicurato il suo servizio anche durante l’allarme bomba.
– Ho sentito Prefetto e Questore e garantisco che tutte le stazioni della metro sono state controllate e bonificate – ha sottolineato Alemanno.