Eurogruppo incalza Atene. Bene progressi, ora più sforzi

GRECIA: EUROGRUPPO INCALZA ATENE. MANCA ACCORDO,TEMPO STRINGE

BRUXELLES. – Il dialogo tra Grecia ed Europa sembra finalmente progredire nella sostanza ed anche l’Eurogruppo lo riconosce in un comunicato, passo significativo dopo il ‘gelo’ dell’ultima riunione di Riga. Atene si appresta superare anche il nuovo test sulla liquidità, rimborsando puntualmente domani al Fondo monetario internazionale poco meno di 800 milioni di euro, una scadenza che in molti sospettavano non sarebbe stata rispettata.

La speranza ora è che il negoziato prosegua rapido verso una conclusione positiva, con un accordo da raggiungere al massimo entro i primi giorni di giugno se si vuole sbloccare gli aiuti che restano in tempo prima che l’attuale programma scada a fine giugno. Per questo l’Eurogruppo, oltre ai progressi, ricorda la necessità di compiere nuovi sforzi, e in fretta perché il tempo sta scadendo.

L’Eurogruppo “accoglie con favore i progressi dei negoziati e le intenzioni delle autorità greche di accelerare il lavoro con le istituzioni” e riconosce che “serve più tempo e sforzi per colmare i problemi che restano aperti”, scrivono i ministri nel loro comunicato, ribadendo però che serve un accordo tra i tecnici del Brussels Group sul completamento della ‘review’ per poter sottoporre ai ministri la decisione sull’esborso dei sette miliardi di aiuti che restano. Vi sono “indubbi progressi”, spiega il commissario agli affari economici Pierre Moscovici, ad esempio sull’Iva, ma restano ancora aperte questioni come “pensioni e mercato del lavoro, sulle quali Atene deve presentare proposte alternative”.

Non sono problemi secondari, ma questioni sostanziali su cui Atene ha le sue ‘linee rosse’ che non intende valicare. Ma i ministri non accettano compromessi sulla sostanza delle richieste del programma e aspettano che i greci facciano le loro mosse. “Non c’è tempo da perdere, serve un accordo ben prima della scadenza del programma a fine giugno”, ricorda Moscovici, anche per dare tempo alle procedure nazionali di sbloccare gli aiuti. Il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis è ottimista: l’accordo “si sta avvicinando”, con i partner europei c’è “notevole convergenza” e i lavori tecnici continuano.

Con il progresso registrato ieri, secondo il ministro la Bce dovrebbe riaprire i prestiti diretti alle banche, il canale principale di finanziamento sospeso lo scorso febbraio. Inoltre rassicura: nessuno nel Governo sta pensando di sottoporre ai cittadini un referendum sulle riforme. “Non è nell’orizzonte” del governo ellenico, ha chiarito. Ma la minaccia, agitata in queste settimane ad ogni rallentamento delle trattative, resta nell’aria. Tanto che il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble interviene, insolitamente, sulla questione spiegando che “potrebbe essere la misura giusta lasciar decidere i greci se sono pronti ad accettare ciò che è necessario o se vogliono altro”.

Un modo per ribadire che la posizione dei creditori della Grecia resta la stessa. Intanto sul fronte della liquidità, nonostante il pagamento al Fmi, restano aperti molti dubbi: il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis la definisce una “situazione complicata”, che ha bisogno di “un accordo il prima possibile”.

(di Chiara De Felice/ANSA)

 

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