Industria, torna la ripresa dopo due anni di calo

ROMA – La produzione industriale nella media dell’intero 2010 è cresciuta del 5,5 per cento (dato grezzo) su base annua, tornando a salire dopo due anni in calo, con il 2009 che aveva registrato un vero e proprio tonfo (-18,4 per cento). Lo rileva l’Istat, evidenziando che l’indice corretto per gli effetti di calendario ha segnato un rialzo del 5,3 per cento. Tuttavia, aggiunge l’Istituto, rimane un ampio divario rispetto ai livelli pre-crisi.

Nel confronto tra la media del 2010 e quella dell’anno precedente l’Istat ha registrato, in base a dati corretti per gli effetti di calendario, aumenti del 7,6 per cento per i beni intermedi, del 7,4 per cento per i beni strumentali, del 2,6 per cento per l’energia e dell’1,8 per cento per i beni di consumo (+2,4 per cento i beni non durevoli e -1,4 per cento i beni durevoli).

Guardando ai diversi settori d’attività economica, gli incrementi annui maggiori hanno interessato i settori dei macchinari e attrezzature n.c.a (+12,3 per cento), delle apparecchiature elettriche e non elettriche (+9,1 per cento), della metallurgia e prodotti in metallo (+8,8 per cento) e dei prodotti chimici (+6,6 per cento). L’unica variazione negativa si è registrata per l’attività estrattiva (-1,3 per cento).

La produzione industriale a dicembre 2010 ha registrato un lieve aumento rispetto a novembre, pari al +0,3 per cento (dato destagionalizzato), mentre è cresciuta del 8,7 per cento (dato grezzo) rispetto a dicembre 2009, in accelerazione a confronto con il mese precedente. Lo rileva l’Istat, aggiungendo che a livello tendenziale l’indice corretto per gli effetti di calendario ha segnato un aumento del 5,4 per cento (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 21 del dicembre 2009).

Analizzando i raggruppamenti principali di industrie, l’Istat, in base a dati destagionalizzati, ha registrato aumenti congiunturali per l’energia (+4,7 per cento), per i beni di consumo (+1,4 per cento per il totale, +1,7 per cento per i beni non durevoli, -0,1 per cento per i beni durevoli) e per i beni intermedi (+ 1 per cento). L’unico calo ha riguardato i beni strumentali (-1,7 per cento). Sul piano tendenziale, l’indice della produzione industriale corretto per gli effetti di calendario ha segnato segni positivi in tutti i raggruppamenti: +8,5 per cento per i beni intermedi, +8,4 per cento per l’energia, +7,5 per cento per i beni strumentali e +0,1 per cento per i beni di consumo (+0,3 per cento i beni durevoli, +0,1 per cento i beni non durevoli). Più in particolare, guardando i diversi settori d’attività economica, a dicembre l’indice della produzione industriale corretto per gli effetti di calendario ha registrato gli incrementi tendenziali più marcati nei comparti della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+15,6 per cento), dei macchinari e attrezzature n.c.a (+13,3 per cento), della metallurgia e prodotti in metallo (+12,2 per cento) e della fornitura di energia elettrica (+7,2 per cento). Le diminuzioni più ampie hanno riguardato i settori dei computer e prodotti di elettronica e ottica (-13,1 per cento), dei prodotti farmaceutici (-7,4 per cento) e dell’attività estrattiva (-3,6 per cento).