Israele, sospesi aiuti umanitari attraverso molo Usa. Pioggia di missili da Libano

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MADRID. – Gli aiuti dell’ONU verso Gaza non passeranno più attraverso il molo temporaneo statunitense. Come riportano i media internazionali, Cindy McCain, direttrice del Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite, ha fatto sapere ieri che l’organizzazione ha sospeso la distribuzione degli aiuti umanitari dal molo costruito dagli Stati Uniti al largo di Gaza. 

La direttrice del Programma ha affermato di essere preoccupata per la sicurezza degli statunitensi in seguito al raid israeliano di sabato che ha portato alla liberazione di quattro ostaggi in mano ad Hamas. Inoltre, a dimostrazione della sua preoccupazione, ha specificato che di recente due dei magazzini del Pam a Gaza sono stati colpiti da un razzo, ferendo un membro dello staff. Sembra aprirsi, tuttavia, uno spiraglio per il rilascio di altri ostaggi. 

Come reso noto da Nbc News, citando alti funzionari statunitensi, alcuni membri dell’amministrazione Biden avrebbero discusso la possibilità di negoziare un accordo bilaterale con Hamas per garantire il rilascio di cinque americani in ostaggio, nell’eventualità che i colloqui in corso per il cessate il fuoco fallissero. Secondo l’emittente statunitense, tali negoziati non includerebbero Israele e passerebbero per interlocutori del Qatar. 

La situazione sul campo, come fanno sapere le Forze di difesa israeliane (Idf), registra numerosi missili anticarro dal Libano verso le aree di Manara, Yir’on, Avivim, Margaliot e Yiftach. Al riguardo, specifica l’Idf, le difese aeree hanno intercettato con successo due bersagli aerei sospetti sulla costa di Nahariya, mentre altri due obiettivi provenienti dal Libano sono caduti nella zona di Kabri. 

L’attacco arriva durante una situazione politica complessa a Israele, con Benny Gantz che ieri ha annunciato che lascerà il governo di unità nazionale israeliano, chiedendo nuove elezioni, e il gabinetto di guerra. Un addio annunciato per il principale oppositore politico del primo ministro Benjamin Netanyahu, visto che le sue dimissioni erano già state minacciate il mese scorso per la mancanza di una strategia postbellica per la Striscia di Gaza. 

Intanto, il Ministero della Sanità di Hamas ha reso noto il bilancio odierno dei morti a Gaza, che sale a quota 37.124 (dei quali 40 nelle ultime 24 ore), mentre i feriti sarebbero 84.712.

 

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