Premierato: ancora bagarre in Senato, la sinistra evoca Matteotti

L'aula del Senato in una foto d'archivio.
L'aula del Senato in una foto d'archivio. ANSA/ANGELO CARCONI

MADRID. – Tensioni ieri, tensioni oggi: l’esame del premierato continua a scaldare gli animi in Senato, causando anche la sospensione dei lavori in mattinata a causa di un parapiglia tra senatori, avvenuto subito dopo l’intervento di Ettore Licheri del Movimento 5 Stelle e durante quello di Peppe De Cristofaro di Avs. Dopo qualche scambio di insulti dall’emiciclo, davanti ai banchi del governo sono venuti quasi a contatto Roberto Menia di Fratelli d’Italia e Marco Croatti del Movimento 5 Stelle, con il questore Antonio De Poli intervenuto per placare gli animi. 

La presidente di turno, Anna Rossomando, ha sospeso la seduta, ripresa pochi minuti dopo con Ignazio La Russa che ha assicurato che “le vicende degli ultimi minuti saranno oggetto di attenta valutazione da parte della presidenza”. La seduta è stata quindi di nuovo sospesa per una capigruppo, nella quale le opposizioni hanno chiesto la riunione di un Consiglio di presidenza per far luce su quanto avvenuto in aula. La convocazione dell’ufficio di presidenza era stata posta come condizione dalle opposizioni per la ripresa dell’aula.   

“Non è accettabile che oltre a questo tentativo di stravolgere la Costituzione repubblicana, addirittura chi difende la Costituzione repubblicana rischia di essere aggredito fisicamente – tuona il capogruppo del Pd, Francesco Boccia – A tutto c’è un limite. Domani sono 100 anni dall’ultimo intervento di Matteotti in Aula a Montecitorio, una commemorazione importante alla presenza del capo dello Stato. Io mi auguro che la destra in Italia si renda conto del clima che sta creando, perché questo ci preoccupa molto”. 

La replica del centrodestra è affidata a Maurizio Gasparri di Forza Italia “Fare paragoni con tragedie della storia e della libertà come l’orrendo delitto Matteotti nel dibattito attuale espone al ridicolo le opposizioni. Chi usa argomenti del genere offende la storia, il martirio di protagonisti della storia italiana del 900 e che giustamente le istituzioni celebrano anche con leggi e con iniziative che si tengono nel Parlamento”. 

All’ordine del giorno, oggi, l’articolo 3 del testo della riforma, riguardante il cosiddetto semestre bianco: secondo la ministra per le riforme Alberto Casellati “si continua a dire che noi limitiamo i poteri del Capo dello Stato, ma forse bisognerebbe leggere i lavori dei padri costituenti e capire perché quella norma è nata. Si dice che il presidente della Repubblica non può sciogliere le Camere negli ultimi 6 mesi del suo mandato, è stata congegnata per restringere i poteri del presidente della Repubblica, perché si temeva allora che potesse rinnovare un parlamento favorevole alla propria rielezione o alla elezione di un candidato a lui collegati: una norma che nasce per limitare i poteri del presidente della Repubblica

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