Conflitto interessi, ok a legge delega. Conte: “Antipasto di premierato”

L'aula della Camera dei deputati in una foto d'archivio. (ANSA)

MADRID. – Con 133 sì, 84 no e 12 astenuti l’aula della Camera ha approvato la proposta di legge delega al governo per la riforma della disciplina in materia di conflitto di interessi. Il provvedimento in esame, in prima lettura alla Camera, trae origine da una proposta di legge di iniziativa parlamentare (Giuseppe Conte e altri), il cui esame in sede referente presso la I Commissione Affari Costituzionali era iniziato il 2 marzo 2023. 

La proposta di legge A.C. 304-A, che consta di un unico articolo, delega il governo ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data della sua entrata in vigore, un decreto legislativo di riforma della disciplina in materia di conflitto di interessi per i titolari di cariche di governo statali e regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano, nonché per i presidenti e i componenti delle autorità indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione. 

Il testo precisa che per titolari di cariche di governo statali si intendono il presidente del Consiglio dei ministri, i vicepresidenti del Consiglio dei ministri, i ministri, i vice ministri, i sottosegretari di Stato e i commissari straordinari del Governo di cui all’articolo 11 della legge 23 agosto 1988, n. 400; per titolari di cariche di governo regionali si intendono il presidente della Regione e i componenti della giunta regionale, mentre per titolari di cariche di governo delle province autonome di Trento e di Bolzano si intendono il presidente della provincia e i componenti della giunta provinciale. 

All’attacco in aula il leader M5S Giuseppe Conte: “Questa vicenda ha tutta l’aria di essere un ulteriore antipasto di premierato, perché qui stiamo parlando di proposte di iniziativa legislativa che sono in quota all’opposizione, e che vengono, a questo punto, sistematicamente cancellate, depennate, affossate, neppure nel quadro di un dibattito con le forze di maggioranza che sono in questo emiciclo, ma addirittura per iniziativa del governo” afferma l’ex premier, per poi aggiungere: 

“Allora io mi chiedo: ma voi state assistendo al dilagare dei casi di corruzione? Avete ascoltato che l’Anac, l’altro giorno, nella relazione annuale, ha certificato che, sopra i 15.000 abitanti, un comune su quattro è coinvolto da inchieste di corruzione? Dilaga ormai la contaminazione tra affari e politica, dilaga il voto di scambio, e la politica che cosa sta offrendo? Sta offrendo l’ennesimo espediente, stratagemma, per non occuparsi di una questione così vitale. Cos’è che vi spaventa? Perché ci lasciate di nuovo soli, ancora una volta? Perché non volete affrontare nel merito la questione? 

Sveglia! La politica deve avere un sussulto di dignità, non potete nascondervi! Non potete pensare che la soluzione sia spuntare le armi alla magistratura, non potete contestare la magistratura, invadere un campo laddove la politica non riesce a rivendicare la propria dignità”. 

“Ci asterremo sul provvedimento per impedire di lasciare le cose come stanno e per dare un segnale a un tema che merita interesse. Ma il dibattito non ha riguardato il merito: è stato utilizzato dal Movimento 5 Stelle per attaccare gli avversari politici, considerando l’Aula una prosecuzione dei talk show. Quando erano al governo, anche con maggioranze diverse, non hanno mai proposto una legge sul conflitto d’interessi, perché per loro l’importante non è trovare soluzioni, ma dare una narrazione utile solo ai fini del consenso quando si avvicinano le elezioni”: così in Aula la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi, durante la dichiarazione di voto sul conflitto d’interessi.

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