Alluvione in Veneto, Zaia: “Situazione devastante”

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MADRID. – In Lombardia l’emergenza non è ancora passata, ma ormai è il Veneto la regione maggiormente interessata dalle alluvioni causate dalla pioggia fortissima e incessante che si sta abbattendo ormai da 48 ore nel Nord Italia.  Le intense e abbondanti precipitazioni, occorse in un breve lasso temporale, hanno comportato estesi e consistenti allagamenti che coinvolgono i centri abitati dei comuni di Asolo e Castelfranco Veneto. Ulteriori allagamenti sono segnalati nei comuni di Quarto d’Altino, Altivole, Casier, Fonte, Mogliano Veneto. 

In mattinata si è rotto l’argine del Muson dei Sassi, nel comune di di Camposampiero, e la viabilità è ostruita nell’area pedemontana trevigiana e bellunese a causa di detriti e smottamenti. Molti gli allagamenti ancora presenti nel vicentino e nel padovano, nonostante una mattinata di tregua data dalla pioggia. Atteso per oggi il transito dei colmi di piena alle sezioni di pianura/foce di Piave, Livenza, Brenta e Bacchiglione. 

Il presidente della Regione, Luca Zaia, a Radio24 parla di “una situazione devastante. La scorsa notte, quella di ieri, abbiamo avuto tre sfondamenti arginali. Il Veneto ha un paesaggio di fiumi pensili dove i fiumi scorrono a livello del piano campagna, quindi siamo pieni di argini. Ricordo che nel 2010 abbiamo avuto 32 sfondamenti arginali mentre solo in questa tornata ne abbiamo avuti tre. Abbiamo avuto allagamenti importanti nel vicentino, a Isola Vicentina, piuttosto che a Malo con due ponti che se ne sono andati giù e poi anche parte del Veronese. 

Ma poi questa notte c’è stato il clou: dal pomeriggio di ieri fino a stanotte alle 2:30 c’è stato di tutto. L’università di Padova già ieri diceva che abbiamo avuto una piovosità 229 mm d’acqua per metro quadrato ma non in 24 ore che è già una grande alluvione, ma in 6 ore! Il tempo di ritorno storico di una piovosità come questa è di 300 anni, sempre secondo l’università di Padova”. 

Oltre alla rottura dell’argine del Muson, aggiunge Zaia, “abbiamo avuto esondazioni da canali nell’asolano, ad Asolo è letteralmente sott’acqua la parte bassa del paese, ed infine il fiume Muson, che passa anche da Castelfranco, intercetta un altro fiume, Venale, che ha fatto danni”.   

Ieri Zaia aveva detto che “non ci aspettavamo un’alluvione del genere a metà maggio”, nonostante il precedente dell’anno scorso in Emilia-Romagna, oggi sottolinea che “il cambiamento climatico, che sia imposto dall’uomo con i suoi comportamenti o che sia dovuto ai movimenti che ci sono in natura e che sono costanti, ci impone di rivedere il modello perché abbiamo capito che le bombe d’acqua sono il vero problema, noi abbiamo avuto degli acquazzoni equatoriali ai quali non siamo abituati, delle grandi precipitazioni con valori paurosi”.  

Già ieri la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza e attivato l’unità di crisi, “ora spero che anche il governo lo dichiari velocemente, anche perché poi c’è tutta una procedura che ci aiuta ad essere molto più agili anche nel ristoro nei danni ai cittadini”.

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