Napoli, addio Garcia: è il giorno del ritorno di Mazzarri

Walter Mazzarri, nuovo allenatore del Napoli, in una foto d'archivio.

MADRID. – Il peso dello scudetto trionfalmente conquistato l’anno scorso da Luciano Spalletti è stato impossibile da sostenere per il suo successore, Rudi Garcia: meno di sei mesi dopo, il Napoli cambia ancora, esonerando il tecnico francese e richiamando sulla panchina Walter Mazzarri, tecnico livornese recentemente un po’ sparito dai radar del grande calcio ma il cui ricordo per i tifosi azzurri è ancora indelebile.

Garcia paga i risultati deludenti (da ultimo, lo 0-1 casalingo contro l’Empoli), un quarto posto che sarebbe accettabile se solo non arrivasse dopo la cavalcata trionfale dell’anno scorso, ma soprattutto un gioco lontanissimo parente di quello spumeggiante del Napoli di Spalletti.

Per sostituire Garcia, Aurelio de Laurentiis sembrava avesse messo nel mirino Igor Tudor, autore di 3-4-3 propositivo, ma alla fine l’ha spuntata l’usato sicuro: Walter Mazzarri, salutato sui social dal presidente con un “Bentornato mister”.

Il livornese ha già guidato la squadra dal 2009 al 2013, quando il Maradona era ancora San Paolo, portandola proprio a un quarto posto in Serie A e alla qualificazione per la Champions League, oltre a una bella vittoria in Coppa Italia nel 2012.

Ma erano altri tempi e allora il quarto posto, era già tanta roba. Il suo era un Napoli capace di divertire giocando di rimessa, con talenti come Lavezzi, Cavani e Hamsik davanti, e tenace dietro, con i vari Paolo Cannavaro, Aronica. Mazzarri è stato scelto proprio per la sua esperienza e conoscenza dell’ambiente del Napoli.

Le speranze dei tifosi

La sua nomina è stata accolta positivamente dai tifosi del Napoli, che sperano che possa portare la squadra a una posizione di classifica più alta. Mazzarri ha già dimostrato di avere successo con il Napoli in passato, e i tifosi sperano che possa ripetere questo successo.

L’avventura di Garcia a Napoli era partita sin da subito col piede sbagliato: andamento claudicante, gioco poco fluido, qualche problema relazione con il centravanti Viktor Osihmen, grandissimo protagonista della cavalcata trionfale della passata stagione. Il suo destino sembrava già segnato qualche settimana fa, poi l’esonero fu procrastinato perché Antonio Conte e il presidente, Aurelio De Laurentiis, non trovarono l’accordo. Ma era solo questione di tempo, e l’ora X è scoccata con il gol vittoria di Kovalenko per l’Empoli nel finale al Maradona, lo scorso weekend.

(Redazione/9colonne)

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