Israele, Tajani: “14 italiani a Gaza, al lavoro per farli uscire”

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una foto d'archivio.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una foto d'archivio. (Ufficio stampa Ministero egli Affari Esteri)

MADRID. – “Gli italiani che sono nella striscia di Gaza sono 7 con il solo passaporto italiano, 7 con quello italo-palestinese, ci sono poi altri 4-5 familiari che sono palestinesi e che una serie di concause ne rendono più complicata l’uscita. Stiamo lavorando in tutti i modi possibili, le notizie per i nostri cittadini sono confortanti, stiamo anche seguendo gli italiani che vivono al nord di Israele, vicino al confine con il Libano”.

Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite a Start su Sky TG24. Tajani sottolinea che l’Autorità nazionale palestinese “è l’unica legittima: con quel mondo dobbiamo parlare, perché è l’unico ufficialmente riconosciuto e rappresenta la Palestina”.

“Non sarà un conflitto brevissimo – spiega il titolare della Farnesina -, dobbiamo fare di tutto affinché il Libano e l’Iran siano tenuti fuori, dobbiamo evitare un’escalation. La situazione è molto complicata e può cambiare da un momento all’altro. Israele è a favore di una reazione proporzionata alla vile aggressione che hanno subito”.

Macron a Tel Aviv: “Uniti allo stato ebraico nel lutto”

Il presidente francese Emmanuel Macron è atterrato alle prime ore di questa mattina a Tel Aviv in una visita ufficiale nella quale l’inquilino dell’Eliseo intende ribadire la “piena solidarietà” della Francia a Israele dopo l’attacco del 7 ottobre di Hamas che ha provocato più di 1.400 morti nello Stato ebraico. Macron sottolineerà inoltre la necessità di “preservare la popolazione civile” a Gaza e premerà affinché venga evitata “una pericolosa escalation nella regione”, in particolare con lo scoppio delle ostilità tra il potente movimento sciita libanese Hezbollah, sostenuto dall’Iran, e Israele. “Siamo legati a Israele nel lutto. Trenta nostri connazionali sono stati assassinati il 7 ottobre. Altri nove sono ancora dispersi o tenuti in ostaggio”, ha scritto il presidente su X, al termine del suo incontro con le famiglie dei cittadini francesi uccisi o in ostaggio, tenutosi all’aeroporto di Tel Aviv.

L’esercito “pronto e determinato” ma attende istruzioni politiche

Questa mattina il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha dichiarato che l’esercito è “pronto e determinato” per la prossima fase della guerra e resta in attesa di istruzioni politiche. Hagari ha ripetuto il suo appello ai residenti del nord della Striscia di Gaza affinché si spostino a sud, nell’area del fiume Gaza, e rimangano lì, affermando che “un significativo sforzo umanitario è in corso con l’Egitto e gli Stati Uniti” in quest’area.

Il portavoce di Tsahal ha sottolineato inoltre che Israele sta concentrando i suoi attacchi nel cuore di Gaza City e nei quartieri nella parte settentrionale della Striscia. Hagari ha anche specificato che negli ultimi giorni sono stati lanciati meno razzi da Gaza verso Israele, ma ha messo in guardia dal trarne conclusioni affrettate. “Questa è una scelta del nemico, un tentativo di farci abbassare la guardia. Ci sono ancora capacità di lancio da Gaza, la nostra difesa non è ermetica”, ha detto. Per Hagari, il conflitto potrebbe durare ancora diverse settimane.

Herzog: Hezbollah sta giocando con il fuoco

“Hezbollah sta giocando con il fuoco. L’impero del male che li sostiene e sta lavorando per destabilizzare la regione sta giocando con il fuoco”. Così il presidente israeliano Isaac Herzog ricevendo alla residenza presidenziale a Gerusalemme il presidente francese Emmanuel Macron. Israele, ha aggiunto Herzog, “non sta cercando uno scontro con il nostro nord” ma “Se Hezbollah ci trascinerà in guerra, il Libano ne pagherà il prezzo”.

(Redazione/9colonne)

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