Giorgetti: “Prudenza realista”, guerra in Medio Oriente aggiunge instabilità

Il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

MADRID. – “Il quadro macroeconomico e di finanza pubblica della Nota di aggiornamento continua a essere improntato alla responsabilità di una ‘prudenza realista’ che ha contraddistinto gli interventi adottati nel corso del primo anno di  mandato del governo. Le esigenze e gli scenari che abbiamo dovuto fronteggiare finora hanno richiesto di compiere scelte molto difficili, sempre finalizzate ad assicurare condizioni adeguate a promuovere una crescita sostenibile e duratura della nostra economia”.

Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in audizione sulla Nadef presso le commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato. Il tutto, spiega il responsabile del dicastero di Via XX Settembre, in un contesto globale di incertezza in cui “si inseriscono i recenti eventi che hanno caratterizzato l’area mediorientale, che aggiungono ulteriore instabilità a un quadro già reso complicato da conflitti e tensioni geopolitiche”.

“La sostenibilità del debito pubblico rappresenta la sfida più importante che il Paese è chiamato ad affrontare, in considerazione della particolare attenzione riservata dalle nuove regole di bilancio europee e, soprattutto, per rafforzare la fiducia degli investitori” afferma Giorgetti, ribadendo che “alla luce delle nuove regole che si stanno delineando per la governance economica europea, il ferreo controllo dell’andamento della spesa  diventerà un imperativo non più eludibile”.

Lo scostamento

Il ministro, rispondendo alle domande dei parlamentari, difende la scelta dello scostamento (che, in particolare, il deputato di IV Luigi Marattin ha definito “incostituzionale”). Scostamento possibile, replica Giorgetti, facendo riferimento a una legge scritta da lui stesso, quando “ricorrono gli eventi straordinari, al di fuori del controllo dello Stato, ivi inclusi le gravi crisi finanziarie, nonché le gravi calamità naturali, con rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria generale del paese”.

”E purtroppo la guerra in Ucraina – argomenta il ministro – non è nel controllo dello Stato, ha evidenti, enormi e non ancora concluse ripercussioni di tipo economico e finanziario”. Sempre rispondendo a Marattin, Giorgetti rivendica la scelta sul taglio cuneo fiscale: “Sono fiero di aver messo un’ipoteca a protezione di questi lavoratori e mi auguro che anche un ministro che verrà al mio posto, tra un anno, avrà come principale impegno quello di tutelare i lavoratori medio bassi”. In tema di privatizzazioni, parlando di casi come quello di Ita, Giorgetti infine afferma: “Penso che questo progetto ambizioso possa essere realizzato, è un percorso a ostacoli che però intendiamo perseguire”.

I “dubbi” del Pd

“I nostri dubbi non sono stati affatto chiariti. La Nadef è un documento in parte vuoto, che non articola in alcun modo le direzioni che il governo vuole prendere”. Così Maria Cecilia Guerra, deputata e responsabile Lavoro Pd, commentando l’audizione.

“Alcune cose – aggiunge – ci preoccupano in modo particolare: viene chiesto uno scostamento, quindi un peggioramento della finanza pubblica senza dare delle priorità chiare. Per noi soprattutto servirebbe un finanziamento della sanità adeguato, che riporti sul sentiero tra spesa pubblica e Pil verso il 7%, il minimo per rimettere in piedi un sistema essenziale per la nostra popolazione, con il diritto alla salute che deve essere garantito a tutti”.

Secondo la parlamentare dem, inoltre, “si continua a pensare di abbassare le tasse, non si capisce con quali coperture e in disavanzo, senza affrontare il problema del riequilibrio del sistema fiscale. Inoltre, non c’è nessuna garanzia sui rinnovi adeguati dei contratti del pubblico impiego, e inoltre bisognerebbe rinnovare anche quelli del privato, dove ci sono 6 milioni di lavoratori con contratti non rinnovati che non tengono minimamente conto dell’inflazione, che sta colpendo duramente le famiglie italiane”.

(Redazione/9colonne)

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