Migranti: quasi 100 mila sbarcati in Italia nel 2023, oltre 2 mila morti in mare

La Rise Above attracca nel porto di Reggio Calabria e sbarcano i primi migranti
La Rise Above attracca nel porto di Reggio Calabria e sbarcano i primi migranti. ANSA/ MARCO COSTANTINO

ROMA. – Il Mediterraneo centrale rimane la rotta più attiva verso l’Ue quest’anno, con oltre 89.000 rilevamenti di ingressi irregolari segnalati dalle autorità nazionali nei primi sette mesi del 2023. Si tratta del totale più alto su questa rotta per questo periodo dal 2017. È quanto emerge dai dati di Frontex, l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera.

Secondo i dati del Viminale aggiornati alle 8 della mattina del 10 agosto, invece, sono 94.792 i migranti sbarcati in Italia dall’inizio del 2023, a fronte dei 45.178 e dei 32.004 registrati nei corrispondenti periodi del 2022 e del 2021.

Tornando ai dati di Frontex, l’agenzia rivela che il numero di rilevamenti di attraversamenti irregolari alle frontiere esterne dell’Ue è aumentato del 13% nei primi sette mesi del 2023 a 176.100, il totale più alto per il periodo gennaio-luglio dal 2016, secondo i calcoli preliminari.

“L’aumento – spiega l’ultimo report – è stato interamente determinato dal numero di arrivi attraverso il Mediterraneo centrale, che rimane la principale rotta migratoria verso l’Ue e rappresenta oltre la metà di tutti i rilevamenti alle frontiere dell’Ue. Il numero di attraversamenti irregolari su questa rotta è più che raddoppiato (+115%)”.

Le traversate marittime rimangono estremamente pericolose: secondo i dati dell’Oim (Organizzazione internazionale delle migrazioni), tra gennaio e luglio sono scomparse nel Mediterraneo più di 2.060 persone, la maggior parte lungo la rotta del Mediterraneo centrale. L’aumento della pressione migratoria su questa rotta – avverte Frontex – potrebbe persistere nei prossimi mesi “con i contrabbandieri che offrono prezzi più bassi per i migranti in partenza dalla Libia e dalla Tunisia in mezzo a una feroce concorrenza tra i gruppi criminali”.

Gli arrivi su tutte le altre rotte migratorie hanno invece registrato cali rispetto a un anno fa, che vanno dal 2% sul Mediterraneo occidentale fino al 29% sulla rotta del Mediterraneo orientale. Nel periodo gennaio-luglio, la rotta dei Balcani occidentali, la seconda rotta più attiva con oltre 52.200 rilevamenti, ha registrato un calo del 26%, in gran parte dovuto alle politiche sui visti più rigorose.

Il numero di attraversamenti irregolari nel Canale della Manica verso il Regno Unito a luglio si è avvicinato a 5 500, portando il totale per i primi sette mesi del 2023 a quasi 27 300. Ciò è più o meno in linea con lo stesso periodo dell’anno scorso.

(Redazione/9colonne)

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