Ucraina: Mosca resta nel mirino dei droni di Kiev: altri 2 abbattuti

Lancio di missili delle forze ucraine a Bakhmut nel Donetsk. (Photo by Anatolii Stepanov / AFP)

MADRID. – Due droni da combattimento ucraini diretti a Mosca sono stati abbattuti dai sistemi antiaerei prima che potessero fare danni. Lo ha riferito su Telegram il sindaco della capitale Sergei Sobyanin secondo il quale “È stato registrato il tentativo di due droni da combattimento di volare sulla città. Entrambi sono stati abbattuti dalla difesa aerea”.

I servizi di emergenza sono giunti sul posto, ha aggiunto, ma non si è registrato alcun ferito. Secondo il primo cittadino, un drone è stato abbattuto nella zona di Domodedovo, nella periferia sud della città, mentre il secondo nell’area autostradale di Minsk, a ovest della capitale. La notizia è stata confermata anche dal ministero della Difesa.

Intelligence Gb: Kiev punta agli attacchi su navi appoggio nel Mar Nero

Il ministero della Difesa britannico ha pubblicato la sua analisi quotidiana sull’andamento del conflitto in Ucraina. Il bollettino di oggi esamina gli attacchi di Kiev nel Mar Nero contro le navi di rifornimento al servizio di Mosca.

“Anche se battenti bandiera civile, petroliera Sig e il cargo Sparta IV sono stati a lungo sotto contratto per spedire carburante e rifornimenti militari tra la Russia e la Siria”, si legge nel rapporto. “Dal 28 febbraio 2022, le navi militari russe non sono state in grado di attraversare il Bosforo, lasciando le forze militari russe in Siria e nel Mediterraneo fortemente dipendenti dalla Sig, dalla Sparta IV e da una manciata di altre navi civili.

Gli attacchi mostrano che le operazioni delle navi di superficie senza equipaggio (USV) sono sempre più una componente importante della moderna guerra navale e possono essere rivolte contro i collegamenti più deboli delle rotte di rifornimento marittimo della Russia”.

La Russia non informerà l’Onu sull’eventuale emanazione della legge marziale

La Federazione Russa non informerà il segretario generale dell’Onu e il Consiglio d’Europa sull’introduzione di normative militari, come la legge marziale, o dello stato di emergenza sul proprio territorio. Lo prevedere un emendamento presidenziale firmato da Vladimir Putin.

(Redazione/9colonne)

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