Pnrr, Fitto: “Il coordinamento sta producendo risultati, stop a polemiche”

Il ministro degli Affari Europei, Coesione Territoriale e PNRR Raffaele Fitto alla Camera durante comunicazioni del governo in ordine alla revisione complessiva degli investimenti e delle riforme inclusi nel PNRR,Roma, 1 Agosto 2023. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Si è tenuta questa mattina alla Camera la seduta dedicata alle comunicazioni di Raffaele Fitto, Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, riguardo ai recenti accordi con la Commissione Europea sulla revisione complessiva degli investimenti e delle riforme del Piano. Visibile la soddisfazione del ministro per l’accordo raggiunto:

“È stato un lavoro molto complesso e articolato. Sono soddisfatto dell’apprezzamento pubblico della Commissione Europea. Questo dimostra che il confronto costante con la Commissione è la strada giusta per risolvere le questioni principali che riguardano il PNRR.  I risultati raggiunti e il dibattito di oggi devono essere utilizzati come confronto fondamentale per il lavoro che il governo e il parlamento devono portare avanti.  L’esperienza del confronto è importante per le prossime scelte del governo”.

Fitto ha insistito più volte nel considerare strumentali tutte le critiche mosse al governo, sia per la presunta difficoltà nell’attuazione del piano che per le modifiche proposte, le quali avrebbero, secondo le opposizioni, lasciato fuori interventi e misure importanti. Il ministro ha infatti spiegato che:

“Il governo, insediatosi ad ottobre, ha dovuto affrontare le problematiche della terza rata che avevano molti più target e più complessità, rispetto a quelle precedenti, perché cominciavano a mettere a terra gli investimenti. Per questo, ha dovuto avere un approccio diverso perché c’è stata una verifica sulla rendicontazione molto più puntale per verificarne l’attuazione. La complessità dell’intero piano deve essere sviluppata sulle singole misure di intervento”.

“47 interventi normativi e amministrativi nel confronto con la Commissione Europea, con oltre 100 riunioni per definire le soluzioni migliori”, così descrive Fitto il lavoro di raccordo con l’Europa per verificare lo stato di avanzamento degli obiettivi, le modifiche necessarie che hanno portato ad un piano complessivo di revisione del PNRR che ha ricevuto l’approvazione della Commissione:

“Abbiamo individuato la soluzione per 54 obiettivi della terza rata. Sul 55esimo ci sono dubbi interpretativi sul lavoro già fatto. Il governo ha proposto lo spostamento sulla quarta rata, passando da 27 a 28: si tratta della questione dei posti letto per gli studenti universitari”.

Dagli asili nido al dissesto idrogeologico

Il Ministro è entrato poi nel merito di alcune delle questioni che hanno registrato le maggiori polemiche sulla stampa e da parte dell’opposizione: “Abbiamo ascoltato per giorni un dibattito sulla responsabilità di questo governo sugli asili nido che è surreale. Perché noi abbiamo lavorato per individuare le soluzioni e abbiamo aggiunto 900 milioni per dare una risposta a questo problema.

Ci siamo trovati in questa situazione perché i bandi sono stati aperti più volte procurando un ritardo. La commissione europea non ha condiviso la possibilità che demolizione e ricostruzione di asili fossero considerati come nuovi posti”.

Sulle polemiche relative ai tagli per gli interventi mirati a risolvere il problema del dissesto idrogeologico, Fitto fa notare che molti di quei progetti sono stati improvvidamente inseriti nel PNRR pur essendo stati formulati diversi anni fa e mai realizzati:

“Se un progetto del 2010 che non si è riusciti ancora a fare viene inserito nel PNRR – chiede provocatoriamente il Ministro – siamo sicuri che si potrà a concludere entro il 2026 o non rischiamo che venga revocato costringendoci a restituire i soldi?” Infine, il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR affronta la questione dei presunti tagli alle iniziative per il recupero dei beni confiscati alle mafie, definendola “molto strumentale”.

“I bandi per la rivalorizzazione di questi beni – spiega Fitto – sono stati anticipati e sarebbero scaduti a giugno 2023. Siamo ad agosto, ecco perché sono state richieste delle modifiche”. La posizione del governo risulta quindi chiara: tutti gli interventi sono finalizzati esclusivamente a porre rimedio alle criticità su piani di difficile attuazione.

La quarta rata

“Nel merito delle modifiche della quarta rata – spiega Fitto – abbiamo messo in campo una proposta oggetto di confronto con parti sociali e tutti i soggetti coinvolti e che si definirà con l’approvazione da parte della Commissione Europea.  Il governo, dunque, propone modifiche per 144 misure su 298 con diverse tipologie. Le prime riguardano dubbi formali e interpretativi.

Altre riguardano le difficoltà sorte a causa degli avvenimenti di questo periodo che hanno comportato spostamenti di risorse. Le ultime riguardano nuove misure che saranno oggetto non di un definanziamento. Gli interventi previsti saranno tutti portati avanti. Non accettiamo la narrativa di un governo che lavora per definanziare interventi precedentemente previsti nel PNRR. Sono cose che non corrispondono nemmeno lontanamente nella realtà dei fatti”.

(Redazione/9colonne)

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