Meloni: “Formazione e occupazione femminile, rilanciare il made in Italy”

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il suo intervento all'inaugurazione del Salone del Mobile di Milano. (Frame video dell'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio)

ROMA. – L’occupazione femminile, le eccellenze italiane, l’Europa che manca di “autonomia strategica”. Nel regno del Made in Italy costituito dal Salone del Mobile di Milano, Giorgia Meloni lancia messaggi che guardano a una ripresa della crescita basata su fisco più equo, valorizzazione del ruolo femminile, sostegno alle piccole e medie imprese italiane.

Non tralasciando un passaggio sui migranti, nel giorno in cui il decreto Cutro entra nel vivo in Senato. “In Italia abbiamo sempre più persone da mantenere e sempre meno persone che lavorano – esordisce Meloni a margine – Il modo sul quale lavora il governo non è risolverlo con i migranti ma incentivando quella riserva inutilizzata del lavoro femminile: già portandolo ai livelli europei i dati cambierebbero. E poi lavorando sulla demografia, mettendo le famiglie nelle condizioni di fare figli”.

E poi c’è il sostegno alle eccellenze italiane, come quelle del settore del mobile, “che si basa su alcuni punti cardine, dalla difesa delle pmi fino al sostegno alla formazione. Mentre il governo conferma di non voler dare il reddito di cittadinanza a chi è in condizione di lavorare, scopriamo che le nostre aziende in 4 casi su 10 fanno difficoltà a trovare manodopera qualificata: il liceo del made in Italy che è in dirittura d’arrivo può e deve intervenire su questo, ci vuole una rivoluzione culturale sul ruolo del sapere artigiano che metta in accordo domanda e offerta di lavoro, per superare la difficoltà oggettiva di trovare lavoro in un pezzo fondamentale della nostra economia”.

Lotta alla contraffazione e alla concorrenza sleale

Su questo, Meloni spiega che “qualsiasi Stato che voglia avere delle risorse da redistribuire deve sostenere la creazione di ricchezza. Serve un ecosistema giusto: tasse giuste, una giustizia efficiente, una burocrazia al servizio dei cittadini e non viceversa: la delega per la riforma fiscale è già sul tavolo, ci poniamo l’obiettivo di abbassare la pressione fiscale con attenzione alle imprese al mondo del lavoro, abbassando l’Ires a patto che quello che si risparmia venga investito in innovazione o posti di lavoro”.

Ma c’è anche spazio per un piccolo annuncio: “L’Italia non può darsi l’obiettivo, in un mondo globalizzato, di competere nella quantità della produzione, ma c’è una cosa sul quale il resto del mondo non può competere con l’Italia ed è la qualità. Siamo in arrivo per portare in cdm un collegato alla manovra che valorizzi le nostre eccellenze puntando su lotta alla contraffazione e alla concorrenza sleale, strumenti finanziarsi per far crescere le pmi nei settori dell’eccellenza e formazione e competenza”.

(Redazione/9colonne)

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