Da oggi la Croazia nell’euro, un viaggio lungo dieci anni

Il ministro croato delle Finanze, Zdravko Maric, con il vicepresidente esecutivo della Commissione europea responsabile per l'euro Valdis Dombrovskis, il commissario all'Economia Paolo Gentiloni e la presidente della Bce Christine Lagarde. (Aska)

BRUXELLES. – La Croazia entra oggi nell’area dell’euro e adotta la moneta unica dieci anni dopo l’ingresso nell’Unione europea, avvenuto il primo gennaio 2013 con l’impegno da subito di guardare alla valuta dell’Unione. Si tratta del ventesimo Paese dell’Ue ad aderire all’euro, dopo Lituania (2015), Lettonia (2014) ed Estonia (2011).

“La Croazia ha lavorato duro per diventare il ventesimo membro dell’area euro, e ci è riuscita. E’ la dimostrazione che l’euro è una valuta attraente che porta stabilità ai suoi membri”, ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde. L’iter era stato avviato dal governo croato nell’ottobre del 2017, con la richiesta di ingresso nel meccanismo di cambio europeo, presupposto per l’adozione dell’euro.

Già all’epoca l’obiettivo era stato collegato a quello dell’ingresso nella zona Schengen, raggiunto in contemporanea: il Consiglio dell’Ue ha infatti dato il via libera il 9 dicembre all’ingresso di Zagabria nello spazio di libero scambio, che raggiunge ora 27 Paesi (23 Ue più Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein).

Il viaggio della Croazia verso l’euro ha visto a luglio 2019 l’Eurogruppo avviare la procedura di controllo e accompagnamento del Paese sulle misure proposte per aderire al meccanismo di cambio. Un anno dopo, a luglio del 2020 Eurogruppo e Banca centrale europea hanno incluso la Croazia e la kuna negli Accordi europei di cambio, fissando già il tasso centrale a 7,53450 kune per euro.

A settembre 2021 la Croazia ha quindi firmato un memorandum d’intesa con la Commissione europea e gli altri stati della zona euro, definendo i passi per coniare la moneta unica. L’esecutivo Ue ha poi dato la propria valutazione positiva sul raggiungimento dei criteri di convergenza quest’anno a inizio giugno, poi condivisa dall’Eurogruppo. Il 24 giugno anche il Consiglio europeo ha approvato l’adozione dell’euro da parte della Croazia.

“L’euro è l’espressione monetaria del nostro destino comune e ha fatto parte del nostro sogno europeo. Ora il sogno diventa realtà per la Croazia”, ha sottolineato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. L’atto finale per l’ingresso della Croazia nell’euro è stato deciso nel Consiglio dell’Ue il 12 luglio fissando il cambio della kuna croata a 7,53450 per 1 euro, confermando dunque quello fissato per l’ingresso nel meccanismo di cambio.

Dopo neanche 18 anni i croati salutano dunque la kuna, introdotta nel Paese solo nel 1994 (e da subito agganciata al marco tedesco), dopo il dinaro croato che subentrò nel 1991 al dinaro jugoslavo. Dal 5 settembre scorso i prezzi nel Paese sono riportati sia in euro sia in kune, e lo saranno fino alla fine del prossimo anno. Per le prime due settimane del 2023, poi, circoleranno sia l’euro e sia la kuna.

Restano vietati gli aumenti di prezzo connessi alla transizione all’euro. Con l’imminente ingresso nell’eurozona, la Croazia in autunno ha anche volontariamente presentato la propria bozza programmatica di bilancio alla Commissione, presa in esame e ampiamente promossa nel pacchetto di autunno che apre il ciclo economico annuale. Contestualmente all’ultima riunione ordinaria dell’Eurogruppo, poi, il Consiglio dei governatori del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) ha approvato la richiesta della Croazia di entrare nel fondo ‘salva Stati’.

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