La Lega apre a governo ponte. Meloni: “Voto subito”

Giorgia Meloni e Matteo Salvini, durante la manifestazione di protesta a Piazza del Popolo, Roma
Giorgia Meloni e Matteo Salvini, durante la manifestazione di protesta a Piazza del Popolo, Roma. ANSA/ ANGELO CARCONI

ROMA. – Gli scricchiolii sempre più forti dentro la maggioranza provocano un accelerazione del confronto interno al centrodestra sui vari scenari che si aprono rispetto all’eventuale ‘dopo Conte’. E si profilano già due linee abbastanza distinte: da un lato la Lega disponibile a un ‘governo ponte’, un esecutivo che accompagni il Paese alle urne. Ipotesi che non dispiace a Forza Italia, da sempre sostenitrice di una opposizione responsabile e di governo.

Sul fronte opposto Fratelli d’Italia, che in questa fase ritiene che esaurita l’esperienza del Conte due, ci siano solo le elezioni. Nessuno tra loro seriamente pensa a una spallata, o che il governo possa realmente cadere nelle prossime settimane.

Tuttavia il fatto che Metteo Renzi parli esplicitamente di crisi, inevitabilmente, mette tutti sull’allerta. Pur di prevenire ogni tensione, la Lega spiega che l’ipotesi del governo ponte è una semplice presa d’atto. Insomma, spiegano queste fonti, visto che non si può votare all’inizio del 2021, causa piano vaccinazioni e pandemia, per accompagnare il Paese a elezioni sarebbe inevitabile un altro governo. Detto questo – aggiungono le stesse fonti – è disponibile a impegnarsi, a patto che siano garantite le urne il prima possibile.

Già prima del voto sulla riforma del Mes, Matteo Salvini aveva avvisato che in gioco non c’era la tenuta del governo ma il futuro dell’Italia. E oggi apre apertamente a un “governo serio”. Toni moderati in linea con la scelta di intavolare un dialogo, sembra anche proficuo, con il premier sugli spostamenti di Natale e di avanzare proposte concrete alla legge di bilancio.

Per tutta la giornata il ‘Capitano’ ha twittato gli emendamenti leghisti alla manovra, “tutti costruttivi”, sottolinea la Lega, accompagnati dall’hashtag #permetteteci. Dietro questa strategia da colomba ci potrebbe essere l’obiettivo di Salvini accogliere tra le proprie fila gran parte dell’ala dura dei Cinque Stelle, apertamente anti-sistema, ormai stanca dell’alleanza con la sinistra, ma eventualmente poco propensa a lasciare anzi-tempo il proprio seggio.

Salvini usa con i suoi l’espressone ‘partito del mutuo’, sempre presente in ogni legislatura. Quindi, se nelle prossime settimane dovesse proseguire l’emorragia dei pentastellati dai loro gruppi, chissà che alla fine qualcuno di loro possa andare a rimpolpare le delegazioni leghiste. Infine, nulla esclude che anche alcuni malpancisti di Forza Italia seguano le orme di Ravetto, Zanella e Carrara, già passati settimane fa armi e bagagli al partito verde.

(di Marcello Campo/ANSA)

Lascia un commento