Coronavirus in Italia: trend contagi costante. Ricoveri e vittime in crescita

Tamponi per il Covid-19 in modalità drive-in, presso il Santa Maria della Pietà dell'ASL Roma 1, Roma
Tamponi per il Covid-19 in modalità drive-in, presso il Santa Maria della Pietà dell'ASL Roma 1, Roma, 21 agosto 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – Resta costante il numero dei nuovi casi, ma ora la pressione sugli ospedali cresce. Aumentano i ricoveri per il Covid in tutto il Paese anche se la curva sull’incremento di malati non cresce: sono 4.619 i tamponi positivi rilevati nelle ultime 24 ore a fronte degli 85.442 test effettuati, quasi 20mila in meno rispetto al giorno precedente e 48 mila in meno se si confrontano i dati con la media dei giorni infrasettimanali.

Ma le cifre, per fortuna, non sono quelle degli altri Paesi europei. In Italia il tasso di positività ai test resta al momento intorno al 5% (salito di pochi decimali), molto più basso rispetto a situazioni come quelle di Parigi, dove si è raggiunti quota 17%.

Da Nord a Sud ci sono però nuovi ‘mini-lockdown’ e aumentano i focolai e i provvedimenti di chiusura di scuole. Non solo: l’ultimo cluster, nel Torinese, riguarda la squadra del Chisola a Vinovo, dove venti persone sono risultate positive con l’intera rosa di calciatori costretta all’isolamento.

Nuove mosse anche sul fronte della prevenzione, con le Regioni – anche a velocità diverse – partite nella corsa al vaccino per l’influenza stagionale. Dall’ultimo bollettino del ministero della Salute emerge anche un netto aumento delle vittime nelle ultime ore: 39 in un giorno, anche se di queste cinque riguardavano decessi di giorni addietro. Ora il totale dei morti dall’inizio dell’emergenza sale a 36.205.

Ad interpretare le cifre sullo “scollamento tra la crescita del numero di casi e il numero dei morti”, più basso rispetto alla prima ondata della pandemia, è Mike Ryan, il direttore del programma emergenze dell’Oms, per il quale quella forbice “potrebbe ridursi in maniera molto grave e catastrofica, a meno che non stiamo molto molto attenti”.

Restano gli altri numeri, anche se per il momento non particolarmente allarmanti, della ripopolazione di malati nelle strutture ospedaliere in Italia: sono 32 i nuovi pazienti nelle terapie intensive, che portano il totale a 452. Ha raggiunto quota 82.764 il numero degli attualmente positivi, con un incremento di 3.699: di questi, oltre a quelli in rianimazione, 4.821 sono ricoverati nei reparti ordinari (+302) e 77.491 sono in isolamento domiciliare (+3.355).

Tra le regioni, tutte con nuovi contagiati, per il quarto giorno consecutivo è la Lombardia ad avere l’incremento più alto, con 696 casi. Seguono la Campania (+662), la Toscana (+466), il Piemonte (+454), il Lazio (+395) e il Veneto (+328). Nei territori una delle armi per arginare il virus resta l’utilizzo sempre più diffuso di ‘Immuni’.

Sulla app, da Strasburgo arriva una lode per l’Italia, che è tra i pochissimi Paesi, insieme a Norvegia, Belgio, Francia e Finlandia, ad aver “preparato una legge specifica e ad aver fatto i necessari passi preliminari per limitare l’impatto di questo strumento sui diritti fondamentali”.

Su tutto il Paese cresce però l’allarme, soprattutto da piccoli Comuni. A Lauro, in provincia di Avellino, già zona rossa durante la prima ondata del coronavirus a causa di un focolaio sul territorio, il sindaco Antonio Bossone ha annunciato l’ordinanza per un mini lockdown, con la chiusura anticipata alle 21 delle attività commerciali, didattica a distanza per le scuole, smart working per gli uffici, stop all’asporto di cibi e alimenti ma autorizzate soltanto le consegne a domicilio. Tra le disposizioni, anche il divieto ai non residenti di entrare nel territorio comunale se non per urgenti e indifferibili motivazioni.

Proseguono le procedure di screening al Policlinico di Bari nei confronti dei 12 medici e 8 infermieri che nei giorni scorsi avevano partecipato in orario di servizio e senza dispositivi di protezione a una festa organizzata in un reparto dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII. Gli operatori sanitari sono stati tutti sospesi dal servizio e messi in isolamento fiduciario. Tra loro, almeno un medico è risultato positivo.

Nel Trevigiano, invece, a creare un maxi assembramento sono stati circa cinquecento giovani intorno ai vent’anni, sorpresi dalla polizia e dai vigili del fuoco in un locale mentre erano accalcati – senza mascherine – sulla pista da ballo di una discoteca. In generale, sono state 54.786 le persone controllate dalle forze dell’ordine in tutta Italia in un giorno.

(di Lorenzo Attianese/ANSA)

Lascia un commento