Gelata sull’economia tedesca, la borsa va giù

ROMA – Giornata difficile per le Borse in Europa che pagano il deludente andamento del Pil tedesco. Dopo un avvio pesante i listini del vecchio continente hanno comunque progressivamente ridotto le perdite grazie al dato della produzione industriale statunitense, migliore delle attese, e alla decisione di Fitch di confermare la tripla A al debito a stelle e strisce.


In mattina era stata invece l’economia tedesca a destare preoccupazione tra gli investitori. Nel secondo trimestre il Pil è cresciuto di appena lo 0,1%, contro il +1,3% segnato nei tre mesi precedenti. Su base annua l’incremento del prodotto è risultato pari al 2,8%, praticamente dimezzato rispetto al +5% registrato tra gennaio e marzo. Ma a frenare è tutta l’Eurozona. I dati diffusi da Eurostat segnalano un aumento del Pil pari allo 0,2% che si traduce in un +1,8% sui dodici mesi.


Immediata la reazione negativa delle Borse, con Milano maglia nera, arrivata a perdere oltre il 3% appesantita dai forti ribassi dei titoli energetici, depressi dalla Robin tax introdotta con la manovra. Male anche gli industriali. Poi il progressivo recupero fino a un calo di circa l’1,2%. Tra gli altri listini principali Francoforte cede lo 0,8%, Londra lo 0,4%, Parigi lo 0,7%. Un po’ più pesante Madrid in ribasso dell’1,1% Sotto controllo il differenziale di rendimento tra Btp e Bund decennali tedeschi.


Lo spread è sceso a 272 punti base, dopo essere salito fino a 274 in apertura. Sugli stessi livelli si muove la Spagna, mentre i titoli francersi pagano uno scarto di 66 punti. Il Governo intanto incassa il giudizio positivo dell’Ocse sulla manovra. Secondo il segretario generale dell’organizzazione, Angel Gurria, le misure di aggiustamento fiscale, opportunamente privilegiando i tagli ala spesa rispetto agli aumenti delle entrate, consentiranno il raggiungimento anticipatamente il pareggio di bilancio di un anno”. Inoltre, conclude, “rafforzeranno notevolmente la sostenibilita’ del debito, una delle massime urgenze dell’Italia, visto il livello che permane elevato”.