Draghi: «Crescita, ma con austerità» Tremonti: «La ripresa migliorerà»

WASHIGTON – L’Italia coniughi crescita con austerità e in questo la Germania sia un grande esempio. Il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, conclude i lavori a Washington, dove ha partecipato alle riunioni del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, con un chiaro messaggio per il paese e al tempo stesso rassicura sui timori di chi vede riemergere lo spettro della speculazione e delle pratiche di prima della crisi adottate dalle banche, in particolare sul fronte dei mega bonus. E sulle prospettive di crescita dell’Italia il ministro dell’Economia Giulio Tremonti spiega che il tasso della ripresa si è rafforzato nel secondo trimestre del 2010 e che ‘’i recenti indicatori puntano su una ulteriore ripresa economica nella seconda metà dell’anno anche se a velocità ridotta’’, con prospettive per i conti pubblici ‘’abbastanza favorevoli’’.


Draghi, che ricopre anche la carica di presidente del Financial Stability board, smorza le preoccupazioni di un possibile ritorno della speculazione e ai comportamenti adottati da molte banche d’affari prima dello scoppio della crisi in materia di remunerazioni.
– Non siamo andati indietro, il ritorno ad alcune pratiche è molto limitato e non generalizzato – ha affermato il numero uno di Bankitalia, proprio all’indomani dell’allarme sul ritorno dei cosiddetti ‘bankers’ lanciato dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti.


Facendo una panoramica sull’economia italiana ed europea, il governatore ha osservato che da noi ‘’il secondo trimestre è stato abbastanza buono, il terzo meno buono’’ e in Europa ‘’la Germania cresce molto, con una ripresa basata sull’export ma per la prima volta anche sui consumi e sugli investimenti’’. E l’Italia, ha aggiunto, ‘’cresce sicuramente a rimorchio della Germania’’. Per questo la linea guida che il paese deve seguire è chiara:
– Coniugare la crescita con l’austerità di bilancio: questo dovrebbe essere il nostro obiettivo e la Germania è un grande esempio.


Ma l’austerity da perseguire, ha tenuto a precisare il numero uno di Bankitalia, ‘’è completamente diversa da quella degli anni ‘70. In parte è già stata avviata con alcune misure di riduzione del deficit e va perseguita analizzando la composizione del bilancio pubblico posta per posta e tagliando dov’è necessario’’. La ripresa, a parere di Tremonti, sarà sostenuta dall’assenza di ‘’grandi squilibri’’.


Il sistema bancario italiano è rimasto in gran parte immune dalle turbolenze sui mercati internazionali e il settore immobiliare è stato colpito marginalmente dalle correzioni sui mercati e il livello del debito privato è relativamente basso rispetto alle altre economie avanzate’’.


Nel quadro di una ripresa generale ‘’non uniforme, partita forte e sostenuta’’ – ma che ‘’si sapeva avrebbe rallentato’’ anche a causa dei rischi legati alla disoccupazione e alla fragilità del sistema finanziario – Draghi fa rientrare i timori per il riaccendersi della speculazione e dei maxi compensi.
– Il ritorno a pratiche pre-crisi non è generalizzato ma – ha detto – molto limitato, le banche allineano molto meglio di prima le remunerazioni ai rischi.


Il sistema finanziario continua tuttavia, secondo il governatore, a presentare fragilità, e assieme alla disoccupazione costituisce un fattore di rischio che deprime la ripresa. In questo contesto, comunque, Draghi spazza via i timori di un ritorno al protezionismo: vede infatti una generale volontà di adottare mosse multilaterali, che soprattutto sui mercati valutari, sono le uniche che garantiscono dei risultati.