Presentato il primo “Barometro” della nostra Camera di Commercio in Spagna


Ambasciatore Buccino: “Uno strumento molto utile per tracciare il percorso storico dei flussi degli investimenti italiani in Spagna”. Pizzi, presidente della CCIS,: “Una bussola per favorire la presa di decisioni strategiche delle aziende”


MADRID – Un “barometro” per mettere nero su bianco l’ottima “performance” delle relazioni economiche e commerciali tra Italia e Spagna. Un “barometro” non solo quantitativo, con cifre, percentuali, grafici e numeri incontrovertibili; ma anche qualitativo, quindi riflesso dello stato d’animo degli industriali e del clima imprenditoriale in Spagna. È quello che la Camera di Commercio Italiana per la Spagna ha presentato al mondo imprenditoriale.

L’elegante Palazzo di Amboage, sede dell’Ambasciata d’Italia in Spagna, ha fatto da cornice ad un evento che ha riunito il “gotha” della “business community” spagnola e italiana. Presente anche la segretaria di Stato per il Commercio, Maria Amparo Lopez Senovilla, e il Consigliere d’Ambasciata Andrea Canepari, in missione dalla Farnesina per partecipare all’evento.

La serata è stata aperta dalle parole dell’Ambasciatore Giuseppe Buccino che ha sottolineato l’importanza di una iniziativa che ritiene “di grande valore”. L’Ambasciatore ha spiegato che l’idea originale ricalca il lavoro che “Icex-Invest in Spain” realizza già da alcuni anni –  è alla sedicesima edizione -, “per conoscere annualmente l’opinione delle aziende straniere rispetto al clima imprenditoriale in Spagna”.

Dopo aver annunciato che sarà presentato un “Barometro” simile anche in Italia, per illustrare lo “stato dell’arte” degli investimenti spagnoli in Italia, ha commentato che la prima edizione del “barometro” realizzato dalla Camera di Commercio “risulta uno strumento molto utile per tracciare il percorso storico dei flussi degli investimenti italiani in Spagna”. Ha osservato che il “Barometro” permette di identificare e sottolineare gli effetti positivi che questi investimenti hanno avuto in Spagna sia nell’ambito produttivo sia in quello dell’occupazione.

Il diplomatico, poi, ha voluto porre l’accento sulla solidità delle relazioni tra i due Paesi in processo costante di consolidamento che “hanno avuto sempre la loro colonna vertebrale nelle relazioni economiche e commerciali”.

“Risultati straordinari”

Ha fatto notare che i risultati raggiunti  “sono straordinari in termini di interscambio commerciale – 66 miliardi nel 2023 – e di stock d’investimenti – 43 miliardi 300 milioni gli investimenti italiani in Spagna nel 2022”, stando alle cifre della Banca d’Italia”.

L’Ambasciatore Buccino ha quindi augurato che lo studio possa trasformarsi in “un traguardo fisso e altamente significativo delle relazioni economiche e imprenditoriali fra Italia e Spagna”, come lo è il Premio Tiepolo che organizzano ogni anno la nostra Camera di Commercio e la  “Confederación Española de Organizaciones Empresariales”

Dal canto suo, Marco Pizzi, presidente della Camera di Commercio Italiana per la Spagna, nel prendere la parola pur non entrando in merito al contenuto del “Barometro”, argomento delegato a Diego Vizcaino, direttore di “Analistas Financieros Internacionales” (AFI), ha sottolineato che “risulta uno strumento di grande utilità” ed ha espresso il desiderio che diventi “una bussola per favorire la presa di decisioni strategiche” di quelle aziende coscienti che il successo passa inevitabilmente anche per i processi di Internazionalizzazione.

Gli investimenti italiani

Ha affermato che, come presidente dell’organismo imprenditoriale bi-nazionale, ci tiene a evidenziare “lo spirito degli investimenti italiani in Spagna”. Questi, ha detto, “non hanno un carattere speculativo né approfittano di momenti determinati del mercato”. Alla base di ognuno di loro, c’è la volontà delle società di restare e crescere. Ha assicurato, poi, che “le aziende italiane, anche nei peggiori momenti di crisi, non hanno mai fatto ricorso alla riduzione del personale” ma scommesso sempre sulla continuità riponendo “la loro fiducia nei lavoratori e nel Paese”.

Non è mancato il riferimento al progetto Erasmus. Pizzi ha affermato che la Spagna è il primo destino degli studenti italiani così come l’Italia lo è per quelli spagnoli. Lo considera un “vantaggio comparativo” poiché “permette di avere una nuova classe dirigenziale, nuovi manager formati nelle migliori università italiane e spagnole”.

– È un vantaggio che non possiamo sottovalutare – ha spiegato.

Il Consigliere d’Ambasciata, Andrea Canepari, in missione dalla Farnesina per partecipare all’evento; l’Ambasciatore Giuseppe Buccino e la Segretaria di Stato al Commercio, Amparo López Senovilla

Con un linguaggio semplice e sobrio, Diego Vizcaino, dopo l’intervento di Marco Pizzi, ha illustrato il contenuto del “Barometro” avvalendosi di grafici che hanno reso più comprensibile e chiara la propria narrazione.

Il “Barometro” inizia con l’illustrare il contesto macroeconomico dell’Italia e della Spagna che, si legge, “chiudono il 2023 con un’attività economica ancora resiliente, in vista di un 2024 in cui la moderazione dell’inflazione rallenterà”.  Spiega che le banche centrali hanno continuato “ad inasprire la politica monetaria per controllare l’inflazione”. Questo accade in un contesto in cui domanda e occupazione hanno dimostrato di avere la forza necessaria per assorbirne l’impatto. In quanto alla proiezione del Prodotto Interno Lordo per il 2024, si ritiene che la crescita “rimarrà positiva, anche se inferiore a quella del 2023”. Nel contesto delle grandi economie dell’eurozona, “la Spagna è in testa alla crescita nel 2023 con il 2,5 per cento annuo mentre l’Italia ha registrato una crescita dello 0,7 per cento annuo, comunque superiore alla media dell’area dell’euro (0,5 per cento)”.

Per quel che riguarda gli investimenti diretti dell’Italia in Spagna, questi, nel 2021, raggiungevano i 47 miliardi di euro contribuendo alla creazione di quasi 103mila posti di lavoro, di cui oltre il 60 per cento diretti.

Per quel che riguarda l’aspetto qualitativo, dalle società che hanno partecipato all’indagine del Barometro emerge che “più di tre aziende su quattro (75,5 per cento) considerano il clima commerciale accettabile”. E, comunque, “il 90 per cento delle aziende italiane intervistate ritengono “la Spagna un mercato strategico per lo sviluppo del proprio modello di business”. La Spagna è giudicata  una piattaforma importante “per l’accesso a mercati terzi: in particolare la regione dell’America Latina (27,6 per cento) e del Portogallo (25,9 per cento)”.

Redazione Madrid

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