La pittura e la scultura di Kay Woo: l’artista coreana il cui cuore appartiene alla Spagna

L'artista Kay Woo alle prese con una sua opera della serie “Flamenco Dance”

MADRID. – L’ultima mostra dello spazio culturale di Captaloona Art a Madrid, chiamata 3-13-17-24, raccoglie le ultime scoperte di Claudio Fiorentini per il suo progetto di Loona Contemporary, che accoglie tutti gli artisti da lui prediletti con cui ha potuto collaborare in passato. All’interno di questa mostra emerge ancora una volta quanto il direttore della galleria cerchi sempre di promuovere gli artisti più talentuosi sulla scena dell’arte contemporanea di Madrid e quanto diverse siano le personalità ospitate e i linguaggi artistici che presentano, ribadendo il fenomeno di internazionalità che contraddistingue il progetto menzionato.

Oggi analizzeremo nello specifico solo una di queste figure, ovvero l’artista coreana Kay Woo, che nell’esibizione menzionata espone opere scultoree prevalentemente appartenenti alla serie “Flamenco Dance”, da lei ideata. La scultura è la disciplina prediletta dall’artista, ma è anche da riconoscere la grande difficoltà che caratterizza l’inserimento delle proprie opere nel mercato d’arte odierno, ancora più ostico che per la pittura. Nonostante ciò, per Kay Woo rimane ugualmente la tipologia di espressione prediletta e la più adeguata a ciò che desidera creare, combinando elementi della cultura occidentale con la cultura orientale tradizionale originaria.

 Con un passato molto dinamico, tra viaggi e spostamenti che l’hanno portata a vivere negli Stati Uniti e in Germania, Kay Woo si stanzia definitivamente in Spagna, patria dell’uomo che ha sposato, con alle spalle una grande esperienza nel settore del Design, della grafica e della progettazione di automobili. Ad un certo punto della sua vita, tuttavia, decide di perseguire le sue vere passioni, l’arte e la danza. Kay Woo ci dice di aver imparato la celebre danza del flamenco durante la sua permanenza a Detroit, negli Stati Uniti, diventando anche un’ammiratrice della cultura spagnola, per poi applicare quanto appreso della danza all’interno delle sue opere.

 

Alegría, Kay Woo, appartenente alla serie “Flamenco Dance”.

 

Esse, in particolare, realizzate in materiali duri come alluminio e bronzo, raffigurano elegantissime figure umane stilizzate, intente a riprodurre specifici passi di flamenco, come possiamo notare in “Alegría”. La grande abilità di Kay Woo emerge nel metodo con cui questi metalli vengono lavorati arrivando a creare delle figure fluide e lisce come l’acqua, raggiungendo una dicotomia veramente sorprendente tra morbidezza della figura e durezza del materiale usato.

 L’artista, tuttavia, non ha sempre e solo realizzato opere per questa serie. Infatti, essa risulta essere la corrente serie in elaborazione da parte dell’artista, ma in precedenza ha sviluppato ulteriori temi non meno personali. La prima serie scultorea realizzata da Kay Woo, in particolare, vede come soggetti i bambini e i neonati. La profondità di queste opere deriva dal fatto che l’artista, non avendo figli, desidera lasciare qualcosa al mondo, una specie di eredità, che per molte famiglie corrisponde nell’avere figli da accudire, ma per Kay Woo consiste nel creare le sue opere, che figurativamente hanno l’aspetto di quei figli che avrebbe potuto avere.

 

Lazy Boy, Kay Woo, appartenente alla serie “Children”.

 

Da questa serie derivano sculture che comprendono particolari di visi e teste di bambini, così come possiamo vedere rappresentazioni di infanti le cui uniche caratteristiche anatomiche sono i loro arti, intenti ad assumere le pose più svariate, cercando di mimare ruoli che vengono poi chiariti dal titolo delle rispettive opere. Tra queste citiamo “Lazy Boy” (fig. 3), “Lying Baby” e “Proud Girl”.

Aggiungiamo, infine, il fatto che in tempi recenti Kay Woo sembra essersi interessata molto anche alla pittura, che personalmente ha sempre amato, ma che spesso non ha colto come strumento per la propria arte. Dalla pandemia, tuttavia, ha sperimentato nuovi tipi di figure, nuovi soggetti e nuovi metodi espressivi personalissimi. Le nuove opere pittoriche elaborate presentano come protagonisti principali dei cavalli, resi con un’accezione spiritosa e vivace, il tutto accentuato dalla presenza di colori brillanti e allegri a fare da sfondo. Ciò che rende i suoi quadri ancora più speciali e originali è il fatto che questi animali, che lei stessa ha conosciuto durante dei suoi viaggi nel verde villaggio di Navarra, nel nord della Spagna, vengono estrapolati dal loro habitat e posti all’interno di scenari completamente inaspettati per un cavallo. Di fatto, ci troviamo di fronte ad un approccio dell’artista all’arte astratta, che viene contestualizzata in un ambiente giocoso, colorato e familiare.

 

Thor in yellow, Kay Woo, appartenente alla serie dedicata ai cavalli.

 

 L’applicazione della sua grande manualità per la creazione delle forme, dovuta anche all’esercitazione di quanto sperimentato nel campo lavorativo progettuale, ci ha presentato un tipo di scultura nuova e delicata, caratterizzata da temi profondi e personalissimi che riempiono le opere di storie e di significato. Le sue opere sono capaci di evocare una grande quantità di emozioni e sensazioni positive, derivanti derivanti dalla tipologia dei soggetti, dalla loro resa e dall’evidente passione che viene trasmessa durante la loro creazione. L’operato di Kay Woo è sorprendente anche senza considerare la nuova strada da lei percorsa, che ci rende partecipi del grande talento artistico e della grande creatività che essa possiede e che le permette di spaziare ampiamente nell’ideazione delle sue creazioni.

Giorgio Solimine


Fonti:

  • Sito ufficiale dell’artista, https://www.kaywooart.com/aboutme
  • Catalogo della mostra 3 – 13 – 17 – 24 tenuta a Captaloona Art, Madrid, realizzato da Claudio Fiorentini

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