LUISI (FIR): “Orsi Italiani di Madrid, una bella realtà”

I giovanissimi "Orsi" con il quindici dei Lupi

Il vicepresidente della Federazione Italiana di Rugby ha spiegato alla “Voce” che il “Trofeo Orsi” è stato il frutto di una collaborazione con il “Rugby Club Orsi Italiani di Madrid” iniziata circa tre anni fa, in occasione della partita Italia-Spagna del 31 ottobre del 2021


MADRID – “Realtà simili a quella del ‘Rugby Club Orsi Italiani di Madrid’, all’estero, ve ne sono. Ma così ben strutturate certamente no”. Lo ha affermato gratamente sorpreso il vicepresidente della Federazione Italiana di Rugby, Antonio Luisi, che applaude il lavoro che il “Rugby Club Orsi Italiani” svolge tra i più piccoli a Madrid. Considera che il progetto, una volta consolidato, “potrebbe sfociare in una squadra seniores”.

Il “Trofeo Orsi”, reso possibile dall’ostinata testardaggine di Andrea Chevallard, ha fatto emergere una realtà fino a ieri nascosta tra le mura della Scuola Statale Italiana di Madrid. Riuscire a coinvolgere tre nazioni – Italia, Francia e Spagna – è la dimostrazione che il “Rugby Club Orsi Italiani” ne ha fatta tanta di strada. E la Federazione Italiana di Rugby ne ha preso atto.

– L’iniziativa degli “Orsi” di organizzare un evento rugbistico è stata immediatamente accolta con entusiasmo – commenta Luisi alla “Voce” per poi raccontare che il “Trofeo Orsi” è un’idea maturata nel tempo. In effetti, “nasce da un rapporto iniziato circa tre anni fa, in occasione della partita Italia-Spagna del 31 ottobre del 2021”

– Fu allora che conoscemmo questa bellissima realtà – prosegue -. Da allora c’è stato un rapporto continuo. Abbiamo seguito con molta attenzione gli “Orsi”. È un progetto che merita di essere aiutato dalla Federazione italiana, sebbene giochi in Spagna. Dopotutto, si tratta di italiani che amano il rugby.

Luisi racconta che l’idea di un torneo era stata proposta già due anni fa. Ma, spiega, “la nazionale italiana non vi poteva partecipare”.

– Non poteva – osserva – non solo per i suoi tanti impegni ma, soprattutto, perché deve esserci un contesto particolare: la nazionale si confronta con altre nazionali. Quindi, l’iniziativa è stata declinata sull’attività regionale del Lazio. Si è pensato ai “Lupi”. Questa è una squadra che esiste dal 1977, ma era inattiva da un po’ di anni.

il Primo Consigliere dell’Ambasciata d’Italia in Spagna, Roberto Nocella, e Andrea Chevallar, esultante motore degli “Orsi”, con il “Trofeo Orsi” vinto dai Lupi

Il comitato regionale del Lazio l’ha resuscitata. E ha chiamato ad integrarla una selezione di giocatori laziali di serie A, quasi tutti romani.

– In quale categoria giocano?

– In serie A. Qualcuno anche in “Serie A Elite”, che è il massimo campionato domestico – precisa -. C’è anche un ragazzo che gioca nel ruolo di ala nel Frascati, squadra di serie B. Sono tutti under 23 e tutti di estrazione rugbistica laziale.

La “performance” dei “Lupi” nel “Torneo Orsi” è stata straripante. Giunta in semifinale, la squadra italiana, che era scesa in campo in rappresentanza degli “Orsi”, che ancora non hanno giocatori senior, ha travolto prima in semifinale la compagine del Liceo francese con il punteggio di 56 a 0 e poi, in finale, il “quindici” dell’Università Complutense – il “Cisneros” – per 38 a 7.

Ad assistere al torneo, che si è svolto nello stesso campo “madrileño” che ospita le partite internazionali della nazionale spagnola, vi erano, oltre ad un pubblico assai interessato, il Primo Consigliere dell’Ambasciata d’Italia in Spagna, Roberto Nocella; il Consigliere per lo sport dell’Ambasciata francese, Guillaume Augonnet; il Direttore Generale per le relazioni internazionali del Comune di Madrid, José Herrera; il Segretario Generale della “Federación Española de Rugby”, Miguel Ángel Martín;  il Vice Presidente della Federazione Italiana Rugby (FIR), Antonio Luisi; il Presidente del Comitato regionale Lazio della FIR, Maurizio Amedei; la Vice Rettrice dell’Università Complutense competente per la Cultura e per lo Sport, Isabel María García Fernández; il Presidente del Rugby Club Orsi Italiani di Madrid, Andrea Chevallard; il consigliere Romina De Simone, in rappresentanza del Com.It.Es. di Madrid, e per conto della Scuola statale italiana la professoressa Rosa Affatato.

Uno sport ancora tutto da conoscere

Il rugby, in Italia, ne ha fatta di strada. Tanta. Pur senza raggiungere ancora i livelli del calcio, è sempre più numeroso il pubblico che segue i campionati italiani delle varie categorie. A dimostrazione della sua importanza crescente è la partecipazione al “Sei Nazioni”, il torneo internazionale che riunisce il “gotha” della pallovale.

– Il rugby – ci spiega Luisi – non è uno sport tipico della cultura italiana. È radicato in alcune zone.  Ad esempio, nel Veneto, o in Abruzzo a l’Aquila, C’è una bella realtà anche a Roma… ci sono, poi, le Fiamme Oro. Diciamo che c’è stata una grossa spinta dal 2000, con l’avvento del “Sei Nazioni” e con l’ingresso dell’Italia nel  torneo più prestigioso del rugby.

Commenta che si sta “lavorando tanto sui giovani” organizzando anche “attività non prettamente del rugby a quindici”; attività, ci tiene a sottolinearlo, orientate “ad avvicinare le scuole, le famiglie e i praticanti di ogni età”.

Rugby femminile

Lo sport femminile, in Spagna, ha raggiunto livelli impensabili in altre nazioni. Nel calcio, nel tennis, nel water-polo, nella pallacanestro, nella pallavolo, nel padel, nel badminton… insomma in tutte le discipline. Anche nel rugby che si ritiene, ingiustamente, uno sport “maschio”. Basta fare una passeggiata tra i campi di rugby dell’Università Complutense di Madrid per rendersi conto di come questo sport si stia diffondendo tra i giovani e le giovani. E in Italia? Lo chiediamo a Luisi che, assai prudente, risponde:

– Diciamo che c’è una buona attività femminile. Non è una grande attività nei numeri ma lo è nella qualità.

– Si sta seminando…

– Sì, sì, proprio così. Anzi – confessa -, in alcuni momenti, quando la nazionale maschile nel contesto internazionale ha avuto problemi nei risultati, le ragazze li hanno ottenuti. Hanno sempre offerto grandi prestazioni nel “Sei Nazioni”, con risultati importanti. Per esempio, conquistando il terzo posto. Nella Coppa del mondo, poi, si è sempre collocata al settimo o ottavo posto nel ranking mondiale.

– Che relazioni ci sono tra la Federazione italiana e quella spagnola?

– C’è un ottimo rapporto di collaborazione e di condivisione. La sponda che ci offrono gli “Orsi Italiani di Madrid” è importante. Si è creato un forte legame sia con le rappresentanze istituzionali come la nostra Ambasciata in Spagna Madrid, sia con la Federazione spagnola .

Redazione Madrid

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