Elezioni Europee – Spagna, “Fratelli d’Italia” il partito più votato, il Pd regge

Giorgia Meloni chiude la manifestazione 'Piazza Italia' organizzata da Fratelli d'Italia a Piazza Vittorio Roma
La premier Giorgia Meloni

MADRID – Come in Italia, anche in Spagna, il partito “Fratelli d’Italia”, per il momento con tremila 111 voti, pari al 29,56 per cento, è stato il partito più votato nelle elezioni europee. I connazionali residenti nel Paese, che non hanno optato per i candidati spagnoli, hanno potuto esercitare il proprio diritto di voto nei 14 seggi allestiti dalla nostra Ambasciata in tutto il Paese, da Madrid a Barcellona, da Malaga a Siviglia, da Palma de Mallorca a Fuerteventura. Alle spalle del partito della premier Giorgia Meloni, con duemila 803 voti, pari al 26,63 per cento, si è piazzato il Partito Democratico.

In apparenza queste elezioni europee, stando ai computi non ancora definitivi, avrebbe destato meno interesse di quello che, visto la posta in palio, avrebbe dovuto. L’affluenza degli elettori in Spagna sarebbe leggermente calata passando dal 6,76 per cento del 2019 al 6,63 di domenica scorsa. Ma forse tanti connazionali, integrati nel tessuto sociale del paese, potrebbero aver deciso di votare per le liste locali. Una speculazione che dovrà essere corroborata dalle statistiche finali.

In Spagna, i connazionali aventi diritto al voto, stando all’Aire, erano circa 176mila. Di questi, avrebbero votato, sono cifre ancora non definitive, 10mila 525. Nel 2019, degli oltre 111mila elettori depositarono il proprio voto nell’urne  settemila 561.

Il risultato emerso dalle urne in Spagna riflette quanto accaduto in Italia. Non era scontato. Infatti, Fratelli d’Italia, nel 2019, era stato votato solo da 217 connazionali. La sua crescita è stata sorprendente. Ed è da attribuire, in parte, alla presenza in Spagna della premier Giorgia Meloni nei comizi di Vox, durante le campagne elettorali regionali e nazionali. Dal canto suo, il Partito Democratico ha tenuto. È stato votato da duemila 803 connazionali.  Nelle elezioni precedenti avevano votato per i socialdemocratici 2mila 231 italiani residenti nel Paese. Da sottolineare che, come spiegato a suo tempo alla Voce da Michele Testoni, Segretario Generale del Circolo del PD di Madrid “Sandro Pertini”,  in seno al “Circolo” era stato deciso, “di concerto con i coordinatori nazionali, di concentrare il voto degli iscritti e dei simpatizzanti residenti in Spagna sul partito fratello, il PSOE”.

Testoni ha giustificato la decisione sottolineando che la nostra comunità è altamente integrata nella società spagnola”. Ha poi commentato che, “essendo PD e PSOE membri della famiglia dei Socialisti e Democratici europei” sarebbe giusto arrivare alla creazione di liste transnazionali per l’elezione del Parlamento Europeo.

Alle spalle del Partito Democratico non vi è il Movimento 5 Stelle, come nel 2019, ma Alleanza Verdi e Sinistra con mille 803 voti, pari al 17,13 per cento. Verdi e La Sinistra, nel 2019, si presentarono separati. I primi ottennero 711 voti e gli altri 457. Dal canto suo, il M5S, che nelle precedenti elezioni fu il secondo partito più votato in Spagna, con 939 voti, pari al 13,12 per cento, ha ottenuto domenica scorsa 711 voti.

Forza Italia, in queste europee, è stato votato da 415 connazionali mentre la Lega solo da 239, occupando rispettivamente il sesto e l’ottavo posto.

In tutto, nelle “europee” della scorsa domenica, sono stati votati in Spagna 15 partiti, tre di meno delle elezioni del 2019. La macchina organizzativa, che ha allestito i 14 seggi in tutto il Paese, fatta eccezione per qualche comprensibile sbavatura, non ha riscontrato inconvenienti degni di nota. E pure, come ha tenuto a sottolineare il Consigliere Marco Lapadura, responsabile dell’Ufficio di Coordinamento Consolare, le “europee” sono le elezioni più complesse ed impegnative da organizzare, poiché prevede il voto presenziale e non quello per corrispondenza.

Redazione Madrid

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