Accordo su von der Leyen, Costa e Kallas. Italia all’opposizione

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. (Ufficio Stampa della Presidenza del Consiglio)

MADRID. – Il Consiglio Europeo che si è concluso nella notte ha eletto, come previsto, il portoghese António Costa come Presidente del Consiglio Europeo per il periodo dal 1 dicembre 2024 al 31 maggio 2027. Inoltre, il Consiglio Europeo ha accolto con favore la decisione dei Capi di Stato o di Governo dei Paesi contraenti il Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell’Unione economica e monetaria, la cui moneta è l’euro, di nominare António Costa come Presidente del vertice dell’Euro per lo stesso periodo.

Il Consiglio Europeo ha adottato la decisione di proporre Ursula von der Leyen al Parlamento Europeo come candidata alla Presidenza della Commissione Europea. Kaja Kallas infine è stata indicata dal Consiglio Europeo come candidata adeguata per il ruolo di Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, soggetta all’accordo del Presidente eletto della Commissione.

Queste nomine segnano l’inizio di un nuovo ciclo istituzionale per l’Unione Europea, iniziato con le elezioni dello scorso 8-9 giugno, “con l’obiettivo di rafforzare la stabilità, la cooperazione e la governance all’interno dell’Unione”.  L’Italia si è astenuta sulla figura di Ursula von der Leyen, e ha votato contro le nomine di Antonio Costa e Kaja Kallas.

“Conoscete già la posizione italiana – ha detto Meloni a fine vertice –  penso che la proposta formulata da Popolari, socialisti e liberali fosse sbagliata nel merito e nel metodo”. Nel merito “perché non è stata neanche vagamente preceduta da una discussione su quale debba essere il mandato da dare per chi ricopre questi incarichi, a seguito di elezioni nelle quali i cittadini europei hanno chiesto chiaramente una linea nuova e diversa per l’Unione europea”.

Ma anche nel metodo perché, come la premier aveva già spiegato nelle sue comunicazioni al Parlamento prima del Consiglio, “la logica che si è voluta imporre è quella di maggioranza-opposizione che secondo me non ha alcun senso nei massimi incarichi delle istituzioni europee perché è una logica che si sviluppa nel Parlamento e quindi non sostengo”.

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