Legalità, ‘Nei panni di Caino’: per 9 ragazzi su 10 c’è il rischio di essere vittime in rete

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MADRID. – Per 9 ragazzi su 10, esiste generalmente un concreto rischio di essere “vittime” in rete (89,1%), ma quando si chiede loro di indicare se esista un possibile rischio di vittimizzazione on-line per sé stessi il risultato cambia e solo 5 ragazzi/e su 10 (54%) valuta questo possibile rischio come medio-alto.

È quanto emerge dall’iniziativa di educazione alla legalità “Nei panni di Caino per capire e difendere le ragioni di Abele” promossa dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale per la polizia stradale, ferroviaria e per i reparti speciali della Polizia di Stato, in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia della “Sapienza” Università di Roma, nell’ambito delle azioni del Ministero relative al PON Legalità.

Stando ai dati emersi dal progetto e illustrati oggi, le ragazze percepiscono come maggiormente  probabile un concreto rischio di “scambiare confidenze  e immagini private con degli sconosciuti (8 su  10; 83%)”, mentre 8  ragazzi su 10 (79.8%) ritengono che possano verificarsi  diffusioni di immagini non autorizzate on-line e  su canali social tra coetanei.

Nell’ambito del progetto, di cui si è svolta oggi la giornata conclusiva alla presenza del Capo della Polizia, Vittorio Pisani, sono stati coinvolti 1.631 studenti di 80 istituti scolastici di secondo grado delle Regioni PON (Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Sicilia), scelti da scuole con un tasso di abbandono scolastico superiore al 10%.

Si tratta di ragazzi (il 52.8%) e ragazze (il 47.2%) di età compresa tra i 14 e i 19 anni, che hanno preso parte a percorsi educativi mirati alla prevenzione dei comportamenti antisociali, utilizzando metodologie formative innovative che hanno consentito ai giovani, mediante visori in 3D, di immergersi in 12 scenari virtuali di illegalità costruiti per indurre stati emozionali profondi, si legge nella nota stampa. Alla base del progetto, la volontà di “far arrivare ai giovani qual è la portata e le conseguenze delle loro azioni: per farlo, è importante attivare il canale emozionale ed emotivo”, ha spiegato Anna Maria Giannini, direttrice del Dipartimento di Psicologia della Sapienza.

Per queste ragioni, ha aggiunto, “abbiamo lavorato su un meccanismo che potesse coinvolgerli, una cosa non facile, perché parlano un linguaggio diverso dal nostro e vivono in rete”. L’espediente è stato usare un dispositivo per “farli immergere virtualmente in una situazione di illegalità: questo serve a mobilitare la corrente empatica”.

Alla domanda: “Quanto raccomanderesti questa esperienza formativa con l’utilizzo di scenari virtuali ad un/a amico/a”, su una scala da 0 a 10, l’86% dei/delle partecipanti (9 ragazzi/e su 10) hanno risposto con un valore tra compreso tra 8 e 10.

Rispetto alla domanda: “Ritengo che questa esperienza mi abbia fatto vivere forti emozioni?” su una scala da 1 a 5, i ragazzi hanno risposto per l’82% con valori compresi tra 4 e 5 (8 ragazzi su 10). Sono stati poi analizzati i vissuti emotivi di ragazze e ragazzi a seguito della partecipazione a questa esperienza, tramite una piattaforma di “Sentiment and Emotional Analysis”: le emozioni e le sensazioni maggiormente emerse sono state rabbia, tristezza, ansia, paura, dispiacere, curiosità, empatia, capacità di riflessione, interesse e ascolto.

Rispetto a cosa ha lasciato loro questa esperienza, alcuni/e riferiscono che “è interessante vedere certe situazioni da questa prospettiva. Fa capire molte cose” oppure: “Credo che sia un’esperienza che tutti dovrebbero fare perché ti aiuta a riflettere”, “Ti permette di immedesimarti in situazioni attuali e di pericolo”, “Voglio che anche i bulli capiscano cosa prova chi è dalla parte della vittima”.

All’evento, moderato dalla conduttrice Daniela Ferolla, sono intervenuti anche il Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza preposto all’attività di coordinamento e pianificazione delle Forze di polizia e Autorità di gestione del PON, Prefetto Stefano Gambacurta, il Direttore Centrale per la polizia stradale, ferroviaria e per i reparti speciali della Polizia di Stato, Prefetto Renato Cortese, la referente regionale scolastico per la Calabria, Dott.ssa Sofia Ciappina, l’atleta paralimpico delle Fiamme Oro Manuel Bortuzzo e il regista Alessandro Celli, della serie Netflix DI4RI, testimonial dell’evento.

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