Addio al generale Graziano, una vita nell’esercito

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MADRID. – Aveva compiuto 70 anni lo scorso 22 novembre, il generale Claudio Graziano, trovato morto questa mattina nella sua abitazione, per cause ancora da accertare. Di recente aveva perso la moglie. 

Attualmente presidente di Fincantieri, Graziano ha trascorso un’intera vita tra le fila del nostro esercito, che lo ha portato ai vertici della Difesa: dal febbraio 2015 al novembre 2018 è stato capo di Stato maggiore della Difesa; successivamente ha ricoperto l’incarico di presidente del Comitato militare dell’Unione europea, dal 16 maggio 2022 era presidente del Consiglio di amministrazione di Fincantieri e dal 28 settembre 2022 presidente di Assonave. 

Ma prima, una molteplicità di esperienze con cui ha rappresentato il nostro Paese nel mondo. Per citarne solo alcune: nel 1992, era stato alla guida del battaglione alpini “Susa”, schierato in Mozambico nell’ambito della missione di pace delle Nazioni unite, con il compito principale di garantire la sicurezza del corridoio di Beira, favorendo e supportando il soccorso umanitario e sanitario alle popolazioni locali. 

Da luglio 2005 al febbraio 2006 aveva assunto il comando della “Brigata Multinazionale Kabul” in Afghanistan e, con essa, la responsabilità dell’area d’operazioni della provincia di Kabul, dirigendo, tra l’altro, numerose iniziative umanitarie nell’ambito delle attività di ricostruzione e di primo soccorso alle popolazioni. 

Nel gennaio 2007 il segretario generale delle Nazioni unite gli aveva conferito l’incarico di Force Commander della missione Unifil in Libano, dove aveva assolto il ruolo di comandante delle forze dell’Onu, nonché di capo missione, divenendo altresì responsabile di tutta la componente civile delle Nazioni unite in Libano, incluso il coordinamento degli aiuti umanitari e delle attività di ricostruzione e soccorso intraprese. 

“Missione. Dalla guerra fredda alla Difesa europea” il suo saggio del 2022, di grande attualità, scritto con Marco Valerio Lo Prete, pubblicato da Luiss University Press, nel quale si prospettava la “necessità di rendere strutturali iniziative in materia di difesa e sicurezza comune affinché l’Unione sia in grado di parlare con una voce singola, autorevole e credibile”. 

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ne ricorda “la figura di generoso e leale uomo delle istituzioni, capace di mettere sempre al servizio della Repubblica la sua competenza e la sua professionalità, doti dimostrate negli importanti ruoli di vertice, nazionali e internazionali, ricoperti nel corso della sua lunga carriera”. 

Il premier Giorgia Meloni si dice “sconvolta dalla notizia”, proseguendo: “Ci lascia un integerrimo servitore dello Stato, che in tutta la sua vita ha reso onore alla nazione, alle forze armate e alle istituzioni con dedizione, competenza e professionalità. Desidero rivolgere, a nome mio e di tutto il governo, il cordoglio e la vicinanza alla sua famiglia e ai suoi cari”. 

“La scomparsa del generale Graziano, ufficiale dai molteplici e prestigiosi incarichi, lascia un profondo senso di tristezza e rappresenta una grave perdita per l’intera Italia. A nome mio e di tutta la Difesa esprimo il più profondo cordoglio ai suoi cari. Che la terra ti sia lieve, Claudio” le parole del ministro della Difesa, Guido Crosetto. 

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, affida ai social un ricordo molto sentito: “Claudio era un amico vero con il quale ho avuto la fortuna di poter lavorare da ministro della Difesa e che anche negli anni a seguire ho frequentato insieme alla sua amata Marisa. Ai suoi cari, il cordoglio mio personale e del Senato della Repubblica”.

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