Conservatori e progressisti si preparano ad affrontare un fine settimana intenso che condizionerà probabilmente i prossimi due anni
MADRID – Era prevedibile. Il terremoto che ha colpito il cuore del Psoe non poteva non avere conseguenze. L’ondata lunga del Tsunami, provocata dall’arresto di Santos Cerdán, accusato di essere il “boss” di una trama di tangenti ed appalti illegali, ha colpito non solo il partito socialista ma la credibilità della politica. È quanto emerge dal sondaggio pubblicato dall’autorevole quotidiano “El País”.
L’indagine demoscopica condotta dall’Istituto 40db è stata realizzata tra il 27 e il 30 giugno, circa 15 giorni dopo che l’Unità Anticorruzione della “Guardia Civil” faceva pubblico il dossier che vincola anche il segretario di Organizzazione del Psoe al “Caso Koldo”.
Il Psoe, stando a quanto emerge dal sondaggio di “40 db”, arretra. Perde 2,8 punti. Ma non è il “Partito Popolare” ad approfittarne. I conservatori recuperano solo mezzo punto. Il vantaggio sui socialisti comunque cresce ed è enorme: 6,3 punti. È una distanza difficile da rimontare, ma non impossibile.
Se i partiti dello “status” segnano il passo, quelli dell’antipolitica crescono. Vox continua la sua ascesa. Rispetto a giugno cresce di 1,3 punti fino a raggiungere il 15,2 per cento. È il suo miglior risultato dalle elezioni del 2023. Anche “Se Acabó la Fiesta”, l’altro partito di estrema destra, mantiene il suo “trend” ascendente: sale 0,9 punti e si colloca attorno a un 2,5 per cento.
La sinistra a sinistra del Psoe mostra un andamento irregolare. Podemos si mantiene stabile attorno a un 3,8 per cento mentre Sumar cresce di otto decimi e raggiunge il 6,2 per cento. La rivalità tra i due, comunque, pregiudica entrambi e, in conseguenza, l’intero universo progressista.
Nonostante Sumar sia il socio minoritario nel governo di coalizione, lo scandalo che ha investito il Psoe non pare averlo contagiato. Neanche ha contagiato Podemos, ma il discorso di Ione Belarra non pare essere ben recepito dalla popolazione.
Il Partito Popolare e il Psoe si preparano ad affrontare un fine settimana intenso che condizionerà probabilmente i prossimi due anni. Stando agli analisti, il Partito Popolare dovrebbe uscire rafforzato e con un nuovo “assetto”, dal 21º Congresso. Il Psoe, dopo il “Comitato Federale”, dovrebbe presentarsi con un volto nuovo; con una piattaforma rinnovata che dovrebbe permettere al segretario generale, Pedro Sánchez, di affrontare la prossima sfida: dimostrare che quelli di José Luis Ábalos, Koldo García e Santos Cerdán sono casi isolati e non la manifestazione di una trama di corruzione endogena e diffusa nel partito.
A “Genova 13” solo si contempla uno scenario di unità attorno a un leader: Alberto Núñez Feijóo. Per il momento, i popolari si erano limitati a un assedio della Moncloa. Ora, con la crisi interna nel Psoe, vedono vicina la possibilità di espugnarla. Dal 21º Congresso non si attendono sorprese. L’unico obiettivo è rafforzare le file.
L’assetto del partito comincia a mostrare una sua fisionomia. Dopo le dimissioni di Cuca Gamarra, Miguel Tellado è stato promosso a Segretario generale, un ruolo di grande responsabilità; è stata riconfermata Alice García come portavoce al Senato. Confermati anche i ruoli di Elías Bendodo, come vicesegretario di Politica Autonómica e Municipale; Borja Semper come vicesegretario di Cultura e Sport e portavoce del partito; e Noelia Núñez come vicesegretaria di Mobilitazione e Reto Digital. Si attende per settembre l’entrata di Alberto Nadal nel Comitato di Direzione dei popolari. Nadal fu segretario di Stato di Bilancio e Spese nel 2018, durante l’ultimo governo di Mariano Rajoy. Sarà vicesegretario di Economia e Sviluppo Sostenibile.
A Ferraz si respira un clima di preoccupazione. La presidente dei socialisti, Cristina Narbona, ha già annunciato che il Comitato Federale approverà un pacchetto di provvedimenti orientati a prevenire “machismo e corruzione”. Provvedimenti, ha ricalcato, che si spera “soddisfino” Sumar, alleato di governo.
Yolanda Díaz, vicepresidente del Governo di coalizione e leader di Sumar, ha chiesto nuovamente provvedimenti severi contro la corruzione e di grande impatto sociale. Considera che non vi è altra via percorribile per rilanciare la legislatura, dopo l’enorme danno causato da Santos Cerdán, per il quale il magistrato ha deciso il carcere preventivo.
Redazione Madrid