L’installazione interattiva è il cuore della mostra “Football City, Art United”. Tra gioco, memoria e creatività, il genio del numero 8 dell’Inter ispira un’esperienza unica
MADRID. – Precisione, intuizione e visione di gioco: qualità che hanno reso Sandro Mazzola una leggenda del calcio e che ora ispirano anche l’arte contemporanea. È stata inaugurata “The Playmaker”, l’installazione ideata dallo studio Stefano Boeri Architetti per il Manchester International Festival, in mostra fino al 24 agosto negli Aviva Studios nell’ambito dell’esposizione “Football City, Art United”.
Composta da tre moduli cilindrici come campi da gioco in miniatura, l’opera si presenta come un’esperienza immersiva e dinamica. Le pareti forate, simili a porte da attraversare, stimolano il movimento e trasformano il percorso in una sfida interattiva. Il pubblico è invitato a mettersi in gioco, ripercorrendo idealmente i gesti tecnici del grande Mazzola e, perché no, inventandone di nuovi.
“Sandro Mazzola è stato uno dei miti della mia infanzia – ha raccontato Stefano Boeri –. In campo era un vero architetto: univa la visione di un regista alla determinazione di un attaccante. Questo lavoro è un omaggio al suo ruolo di ‘falso nove’, un’invenzione calcistica che ha anticipato il calcio moderno”.
L’opera è il fulcro della mostra, che coinvolge undici artisti e altrettanti calciatori di fama mondiale – tra cui Eric Cantona, Edgar Davids e Juan Mata – con l’obiettivo di esplorare il legame culturale tra calcio e arte.
Realizzata in legno lamellare e pannelli multistrato, “The Playmaker” riflette anche l’anima industriale dello spazio che la ospita. Un connubio perfetto tra estetica, sport e memoria, dove l’arte si muove con la stessa grazia di un numero 8 in campo.