Confesercenti: consumi in picchiata, nel 2025 quarto anno consecutivo di calo

Iva: Un uomo camminando con le borse della spesa in mano
(ANSA)


Confesercenti lancia l’allarme: famiglie italiane ancora in difficoltà, crollano le vendite nei piccoli negozi. Servono sostegni e una riforma fiscale


MADRID. – Il 2025 rischia di diventare il quarto anno consecutivo di calo delle vendite al dettaglio in Italia. A lanciare l’allarme è Confesercenti, che commenta con preoccupazione i dati diffusi dall’Istat relativi al mese di maggio: rispetto ad aprile, le vendite sono diminuite dello 0,4%, mentre in termini di volume il calo rispetto a maggio 2024 è dello 0,9%.

Secondo le stime dell’associazione, la contrazione tendenziale nel secondo trimestre dell’anno si attesterà attorno al -0,7%. “Nonostante il miglioramento dell’occupazione e il rallentamento dell’inflazione – sottolinea Confesercenti – i consumi non ripartono. Le famiglie continuano a ridurre la spesa, anche per beni essenziali”.

A soffrire maggiormente è il commercio di vicinato. Le piccole superfici commerciali, come botteghe e negozi di quartiere, registrano una perdita del 2% delle vendite in volume rispetto a maggio dello scorso anno, e del 2,3% nei primi cinque mesi del 2025.

Preoccupante anche il dato del comparto alimentare, in calo di quasi un punto percentuale da inizio anno. “È un chiaro segnale di una razionalizzazione al ribasso degli acquisti da parte delle famiglie”, spiega l’associazione, che evidenzia come la rete dei piccoli esercizi stia progressivamente scomparendo dalle città, lasciando intere aree prive di presìdi commerciali.

Confesercenti chiede un intervento urgente: “Occorre una vera riforma fiscale che alleggerisca il carico sulle famiglie e misure concrete di sostegno alle attività di vicinato, altrimenti il rischio è che il commercio tradizionale diventi sempre più marginale”.

(Redazione)

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