Fonti palestinesi parlano di una possibile risposta positiva nelle prossime ore. Il piano prevede rilascio progressivo degli ostaggi e ritiro graduale dell’esercito israeliano da Gaza
MADRID. – Potrebbe aprirsi uno spiraglio nella crisi tra Hamas e Israele. Secondo quanto riportato da fonti palestinesi al quotidiano saudita Al-Sharq Al-Awsat, Hamas sarebbe pronto ad accettare la nuova proposta di cessate il fuoco, un piano dettagliato articolato su 60 giorni, con il sostegno di Egitto, Qatar e Stati Uniti.
L’accordo, secondo quanto riferisce l’emittente egiziana Al-Rad, prevede una tregua in più fasi e con garanzie internazionali. Già nel primo giorno Hamas rilascerebbe otto ostaggi vivi, mentre l’esercito israeliano inizierebbe il ritiro dal Nord della Striscia di Gaza. Dopo una settimana, verrebbero consegnati i corpi di cinque ostaggi deceduti.
Il piano continuerebbe con la trasmissione di informazioni sanitarie sugli ostaggi ancora in mano a Hamas, mentre Israele condividerebbe dati sui detenuti palestinesi arrestati dopo il 7 ottobre 2023. Il trentesimo giorno si prevede il trasferimento di altri cinque corpi, il cinquantesimo la liberazione di due ostaggi vivi, e infine, il sessantesimo, la consegna di otto ulteriori salme.
Nel frattempo, Israele garantirebbe l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia e proseguirebbe con il ritiro militare verso sud. Durante la tregua, si aprirebbe anche un tavolo negoziale su questioni più ampie: la liberazione degli ostaggi rimasti, la sicurezza a lungo termine della regione e il futuro assetto politico della Striscia di Gaza.
Il piano, sostenuto politicamente anche dal presidente americano Donald Trump, potrebbe rappresentare un primo passo concreto verso una tregua duratura.
