Il presidente del maggiore partito conservatore, Alberto Núñez Feijóo, ha chiesto al portavoce del Partito Popolare alla Camera bassa, Miguel Tellado, di appurare se il Governo si mantiene saldo al potere e se i soci d’investitura continuano a sostenerlo
MADRID – L’obiettivo è verificare se il governo, nonostante tutto, si mantiene saldo nel potere. In altre parole, se i soci d’investitura mantengono inalterato il loro sostegno all’Esecutivo. Il presidente del Partito Popolare, Alberto Núñez Feijóo, ha incaricato il suo uomo di fiducia, Miguel Tellado, portavoce dei popolari alla Camera bassa, di capire quanto margine di successo avrebbe una ipotetica futura mozione di censura.
Núñez Feijóo ha scritto sul suo account in “X”:
“Ho incaricato @Mtellado di contattare i gruppi (parlamentari, n.d.r.) affinché dicano se il loro sostegno al Psoe resta intatto. In questo momento sono loro l’unico ostacolo a che gli spagnoli possano. Esprimersi e riparare tanta decadenza”.
La crisi in seno al Psoe si è aggravata con la decisione del magistrato incaricato di indagare sul “Caso Koldo” di ordinare l’arresto di Santos Cerdán, ex segretario di Organizzazione del partito socialista. Cerdán, fino a pochi giorni fa N. 3 del Psoe, è accusato di essere la mente e il “boss” di una trama di corruzione, appalti irregolari e tangenti iniziata apparentemente nel 2015, quando il Premier Sánchez ancora non aveva il controllo del Partito e, ancor meno, era presidente del Governo. Núñez Feijóo insiste nel sostenere che la posizione del premier è insostenibile.
Tellado ha informato che converserà con tutti i gruppi politici, ad eccezione di Bildu. Per quel che riguarda Junts, il partito indipendentista nazionalista catalano ha invitato i dirigenti del Partito Popolare a recarsi a Waterloo e a riunirsi direttamente con Carles Puigdemont. Questa, per il Partito Popolare, non è una via percorribile. Non lo è almeno per il momento.
Intanto, Cuca Gamarra, attuale Segretaria generale dei conservatori, ma non lo sarà ancora per molto – ha annunciato che rinuncerà all’incarico prossimamente -, ha insistito nuovamente nel chiedere, anzi nell’esigere al premier Sánchez le dimissioni.
Il portavoce di Erc al Parlamento, Gabriel Rufián, ha fatto sapere al Partito Popolare che il suo non è disponibile ad una mozione di censura. Considera che qualora il “Caso Koldo” dovesse implicare altri esponenti del Psoe o del Governo, dovranno essere gli spagnoli a decidere il futuro del Paese e non “un partito che ha avuto, ha e avrà casi di corruzione” attraverso una mozione di censura per una presunta. Igiene democratica che non pratica”.
Dal canto suo, il presidente del PNV di Bizkaia, Iñigo Ansola, ha spiegato che il suo partito renderà nota la propria posizione non appena avrà ulteriori informazioni e dopo l’intervento in Parlamento del capo del Governo.
Contraria, per il momento, alla mozione di censura è la presidente della “Comunidad de Madrid”, Isabel Díaz Ayuso. La leader del Partito Popolare “madrileño”, considera che il Partito Popolare non dovrebbe presentare una mozione di censura che probabilmente finirà col rafforzare i socialisti. Si è detta anche contraria a qualunque accordo con Junts.
Come il mondo della “politica”, anche quello della “giustizia” è in ebollizione, in questa torrida estate. Stando a quanto riferito dagli esponenti delle associazioni dei Giudici e dei Ministeri Pubblici che promuovono lo sciopero in protesta alla “Reforma Judicial del Estado”, la prima giornata di sciopero sarebbe stato un successo avendovi aderito circa il 75 per cento dei magistrati e dei Pubblici ministeri.
I rappresentanti delle associazioni “conservatrici” hanno spiegato nei dettagli ai giornalisti membri del “Círculo de Corresponsales Extranjeros” le ragioni per le quali ritengono che la Riforma proposta dal Governo rappresenti “un duro colpo alla separazione e indipendenza dei poteri”, perché ledi gravemente l’autonomia dei magistrati e dei Pubblici ministeri e potrebbe condurre alla politicizzazione della Giustizia. Poco dopo, in conferenza stampa, gli stessi esponenti delle associazioni dei magistrati e dei Pubblici ministeri “conservatori” hanno informato la stampa locale che l’adesione allo sciopero, il primo giorno, è stato del 75 per cento.
Infine, si è saputo che la “Commissione di Monitoraggio del Patto di Coalizione” è stata convocata da Sumar e il Psoe. La Commissione si riunisce ogni qualvolta le frizioni raggiungono “livelli di guardia” o il “cortocircuito” potrebbe far saltare l’alleanza. L’incontro avrà luogo domani alle 10 nella sede del Parlamento. In questa occasione, i due partiti discuteranno come rilanciare l’agenda sociale e i necessari, oggi più che mai, “provvedimenti di rigenerazione democratica”.
Redazione Madrid