Spagna, premier Sánchez: “L’Iran non dovrebbe avere armi nucleari”

Il presidente del Governo, Pedro Sánchez


Il presidente Sánchez ha reiterato la sua preoccupazione per la perdita di vite umane nella Striscia di Gaza: oltre 50mila morti, per lo più donne e bambini vittime innocenti dell’odio.


MADRID – Il presidente del Governo Pedro Sánchez, dopo il Consiglio Europeo, ha riferito ai giornalisti che i paesi europei, riguardo al Medio Oriente, coincidono nell’affermare che “l’Iran non dovrebbe avere armi nucleari”.
“Alcuni, tra cui io stesso – ha aggiunto – riteniamo che non possa essere l’uso della forza, la strada per evitarlo”.
Il premier è convinto della “necessità di tornare alla diplomazia” per evitare la ** escalation**.
Il capo del Governo, nonostante abbia manifestato preoccupazione per i precari equilibri geopolitici della regione e per la troppo fragile tregua che potrebbe essere rotta in qualunque momento da Iran o da Israele, con il pericolo di un allargamento del conflitto, ha ricordato che non ci si può dimenticare della crisi umanitaria che  castiga  la Striscia di Gaza.
Il presidente Sánchez ha reiterato la sua preoccupazione per la perdita di vite umane: oltre 50mila morti, per lo più donne e bambini vittime innocenti dell’odio.
”Sono molti – ha assicurato – i paesi che condividono la nostra preoccupazione e sentono la necessità di adottare provvedimenti concreti”.
Il capo del Governo ha ricordato che un rapporto del rappresentante dei Diritti Umani dell’Unione Europea suggerisce che Israele, nella Striscia di Gaza, stia violando ripetutamente i diritti umani e ogni disposizione dell’Ue in materia.
“Ci sono meccanismi per fare pressione su Israele. È un dovere morale farlo – ha proseguito – tornando sulla tesi dei “due Stati” come unico cammino percorribile per assicurare la pace nella regione”.
Anche la politica nazionale è stata protagonista a Bruxelles. Si è ritagliata il suo spazio grazie alla presenza del leader dei popolari spagnoli, Alberto Núñez Feijóo, che ha contestato la legittimità costituzionale della Legge dell’Amnistia.
Il presidente del Partito Popolare spagnolo ha difeso la tesi che, nonostante il verdetto del Tribunale Costituzionale, “la legge è illegale”. Nel corso di una conferenza stampa, Núñez Feijóo ha definito la sentenza “una vergogna” e “un esercizio di corruzione politica”.
“Con questa legge è stata comprata l’investitura del presidente del Governo – ha detto -. Inoltre, è stata negoziata da Santos Cerdán, indagato per corruzione”.
Il leader dei conservatori ha precisato che il polemico strumento legale che, a detta del presidente Sánchez, permetterà di chiudere una crisi che “non sarebbe mai dovuta uscire dall’ambito politico”, è “immorale ed è frutto di una transazione corrotta: impunità a cambio di potere”.
Il presidente dei conservatori spagnoli ha anche criticato la decisione del Tribunale Costituzionale di anticiparsi, con la sentenza, alla risoluzione del Tribunale Superiore di Giustizia dell’Unione Europea.

Redazione Madrid

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